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Economia Cisterna di Latina

Licenziamenti alla Findus, aut aut dell’azienda: 40 giorni per sperare

Verbale d'incontro ratificato ieri al Ministero. Precise le condizioni dettate dall'azienda da rispettare entro il 3 settembre: 36 volontari all'esodo incentivato e 34 part time per scongiurare i 51 licenziamenti

Fumata grigia nell’incontro di ieri al Ministero del Lavoro per quanto riguarda la vertenza Findus. Al termine di un lungo faccia a faccia di fatto non si è arrivato a nessun accordo e l’ombra pesante dei licenziamenti incombe sui dipendenti del sito di Cisterna.

L’unico, seppur piccolo passo in avanti, è stata la ratificata da parte del Ministero di un verbale d’incontro che se da un lato lascia qualche speranza per i lavoratori, dall’altro impone delle scelte difficili.

Precise le richieste che sono state avanzate dall’azienda se si vogliono evitare i licenziamenti. Come spiega il segretario della Flai Cgil, Giovanni Gioia, la società ha proposto di trovare, entro il 3 settembre, 36 volontari incentivati all’esodo e 34 dipendenti che decidono di accettare un contratto part time.

Una proposta che non è assolutamente fattibile – commenta Gioia – difficile da realizzare. Intanto ci siamo presi questi 40 giorni per tentare il tutto e per tutto; spiegheremo ai lavoratori che l’unica via d’uscita che ci è stata proposta è questa e con loro decideremo”.

Certo ora ocorre trovare 36 dipendenti che a fronte di un innalzamento di incentivo decideranno di andare via volontariamente, così come i 34 part time, ma questo rappresenta comunque uno spiraglio per i lavaoratori e rimane, soprattutto, l’unica condizione dettata dall’azienda per fare dietro front sui 51 licenziamenti.

“Di sicuro, anche se si dovesse arrivare al numero che ci è stato chiesto si ridurrebbe l’impatto sociale, ma ci troveremmo comunque di fronte a persone che lascerebbero il loro posto di lavoro; anche per questo ripeto che questa non è una proposta fattibile, ma è l’unica che ci è stata avanzata”.

C’è una piccola nota positiva in questo quadro desolante: nei giorni scorsi la società aveva annunciato che presto sarebbe andata avanti con ulteriori licenziamenti, licenziamenti che invece saranno bloccati del tutto qualora si dovesse arrivare entro il 3 settembre ai numeri che sono stati richiesti.

Intanto i dipendenti della Findus di Cisterna da lunedì sono rientrati a lavoro “anche se il clima che si respira non è dei migliori – spiega Gioia -. I lavoratori hanno interrotto la protesta dopo che l’azienda aveva paventato la possibilità di non presentarsi all’incontro al Ministero. Ancora una volta gli operai hanno dimostrato il loro grande senso di responsabilità. Una cosa è certa, se alla data del 3 settembre non si dovesse arrivare ad un accordo torneremo di nuovo a protestare”.

L'INTERVENTO DEL SINDACO MEROLLA

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