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Economia

Esodati in protesta, da Latina verso Roma per il corteo del 13 aprile

Partiranno anche dal capoluogo i pullman che si sposteranno verso piazza della Repubblica nella capitale da dove avrà inizio la manifestazione indetta dalle sigle sindacali

Scenderanno tutti in piazza per aderire alla manifestazione indetta dalle sigle sindacali di Cgil, Cisl, Uil e Ugl.

I migliaia di “esodati” di tutt’Italia si sono dati appuntamento domani a Roma per protestare contro la riforma del lavoro del Ministro Fornero che appende ad un filo il loro futuro.

Sono proprio loro, infatti, che per effetto dell’allungamento dei tempi di uscita verso la pensione rischiano di avere periodi, a volte anche molto lunghi, scoperti, periodi in cui si troveranno senza lavoro e senza poter accedere all’assegno previdenziale.

E saranno anche gli esodati di Latina a muoversi alla volta della capitale per manifestare il loro malcontento e per gridare le loro paure. Come fanno sapere dalla segreteria dell’Ugl provinciale, anche dal capoluogo partiranno dei pullman indirizzati a piazza della Repubblica a Roma da dove partirà il corteo che si snoderà poi verso piazza ss. Apostoli.

Sul palco allestito dalle sigle sindacali che hanno indetto la protesta il comizio dei lavoratori che parteciperanno alla manifestazione.

“Il problema riguarderebbe circa 350.000 lavoratori ai quali il ministro Fornero non ha ancora dato garanzie” si legge in una nota dell’Ugl di Latina.

“La situazione sul nostro territorio riguarda molti dei lavoratori che usciti con la mobilità legge 223-91, rischiano di non riuscire ad arrivare ai nuovi requisiti pensionistici previsti dalla riforma sulle pensioni di dicembre” ha dichiarato Maria Antonietta Vicaro segretario provinciale dell’Ugl.

“Ci aspettiamo che le promesse di regolarizzare questa grave anomalia, si traducano presto in normativa che dia certezze per chi è stato incentivato ad uscire con la mobilità volontaria e non può certo ora pensare di tornare in aziende chiuse o non in condizione di ripristinare il rapporto di lavoro. Una situazione gravissima, appesantita dalle mancanze di un Governo tecnico dal quale non sappiamo più cosa doverci aspettare; manifesteremo domani unitariamente, consapevoli che il governo dovrà tener conto di un problema che viene stimato a livello nazionale per circa 350.000 lavoratori con riflessi notevoli anche sulla provincia di Latina, dove l’esodo anticipato è diventato nel tempo una consuetudine per ridurre la forza lavoro nelle aziende in crisi” ha concluso la Vicaro

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