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Economia

Aumenti fiscali sulla casa, in arrivo la stangate per le famiglie

Lo studio del servizio politiche fiscali della Uil nazionale evidenzia un possibile aumento tra i 160 e i 340 euro a causa dell'introduzione dell'Ici, Imu e Res sulle prime abitazioni

Si tratta di uno dei provvedimenti che ha fatto più parlare della manovra “salva Italia” attuata dal neo presidente del consiglio Mario Monti per far fronte ad una delle crisi economiche più difficili e gravi mai conosciute nella storia degli ultimi 60 anni non solo nel nostro paese, ma anche in tutta l’Europa. Parliamo della reintroduzione dell’Ici sulla prima casa o dell’ingresso dell’Imu – Imposta municipale unica – e della Res – Imposta rifiuti e Servizi -.  La possibile e probabile stangata sulla casa potrà variare, mediamente, da 136 euro (Ici) a 340,15 euro (Imu più Res), per famiglia.

Questa stima emerge da una elaborazione/simulazione, della Uil Servizio Politiche Territoriali, relativa ai possibili, e, ormai certi, effetti della introduzione della nuova tassa sulla casa e sui servizi, o per una semplice reintroduzione della sola Ici sulla prima casa nelle 104 Città Capoluogo di Provincia. Il calcolo è stato fatto elaborando le nuove imposte con l’attuale percentuale di rivalutazione catastale (5%) e con una rivalutazione delle rendite del 15%.

Il passato Governo, va ricordato, nel confermare la sostanziale esenzione dell’ICI sulla prima casa, ha infatti introdotto due nuove tasse: l’Imu prevista dalla Legge sul Federalismo Fiscale e la ReS prevista dal Decreto del 24 ottobre scorso, approvato dal Consiglio dei Ministri, che riordinano una parte importante della tassazione sugli immobili. E il risultato potrebbe essere davvero drammatico: innalzamento della pressione fiscale e, soprattutto, poche difese per chi in questi anni ha pagato tutto il pagabile e che vede in forte sofferenza il proprio potere d’acquisto: lavoratori dipendenti e pensionati.
 

LA REALTÀ LOCALE - “Qualche giorno fa come UIL – commenta Luigi Garullo Segretario Generale UIL Latina – abbiamo realizzato queste proiezioni con grandissime perplessità e preoccupazioni, per l’introduzione di una pioggia di nuove tasse che colpiscano in maniera indiscriminata i cittadini, senza tenere conto di chi vive solo di reddito fisso, o ancora peggio per chi pur possedendo una prima casa , il reddito non lo ha neanche più, in quanto la crisi gli ha portato via il posto di lavoro”.
Nello specifico, secondo le stime della Uil, a Latina si pagheranno da un minimo di 85 ad un massimo di 174 euro di Imu per una prima casa di 80 metri quadri a seconda della categoria catastale, alle quali si aggiungeranno da un minimo di 57 ad un massimo di 84 euro di Res. “Insomma – aggiunge Garullo - avevamo calcolato che l’esborso totale per una famiglia proprietaria di una prima casa di 80 metri quadri, sarebbe stato di 141 euro per le abitazioni di categoria economica e popolare, e di 258 euro per le civili abitazioni. È chiaro che le misure effettivamente approvate avranno effetti più pesanti in quanto il valore catastale della casa su cui si calcolerà l’Imu, dovrà essere moltiplicato per 160 anzichè per 100”.

“Dovremo ora aspettare qualche giorno per capirci meglio, anche alla luce del margine di aumento delle aliquote che la norma lascia ai sindaci, una cosa però è certa, ed è che a livello locale i comuni, a cominciare da quello di Latina non potranno sottrarsi ad un confronto per introdurre agevolazioni che garantiscano le fasce sociali più deboli, che ribadisco non possono vedersi penalizzate in riferimento ad una prima casa.”

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