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Economia

Imprese, provincia pontina in difficoltà: male manufatturiero e commercio

"Le imprese pontine sono con il fiato grosso": quanto emerge dai dai dati di "Movimprese" relativi al primo semestre 2014 ed elaborati da Osserfare. Arrancano anche artigianato e le attività alberghiere e della ristorazione

Imprese pontine in difficoltà. E quanto emerge dai dati di “Movimprese” relativi al primo semestre 2014 ed elaborati da Osserfare, l’osservatorio economico della Camera di Commercio di Latina

“Si consolida a livello nazionale la tendenza che sta caratterizzando l’annualità in corso in cui complessivamente si registra un turnover nettamente inferiore in serie storica, con valori tra iscrizioni e cessazioni ai minimi” si legge in una nota della Camera di Commercio di Latina che analizza il trend delle imprese a livello provinciale e anche regionale.

UNO SGUARDO ALLA REGIONE - A livello regionale, subito dopo la capitale, in decisa accelerazione (+1,15% nel 2014, a fronte del +0,79% del 2013), si conferma il posizionamento di Latina per un tasso di crescita che si attesta al +0,33%, in calo però rispetto allo scorso anno (+0,47% nel 2013). Guardando alle altre realtà laziali, anche la provincia di Frosinone mostra un peggioramento, seppur lieve (-0,05% la crescita nei primi sei mesi del 2014, a fronte del +0,05% nel 2013), mentre Viterbo mette a segno una positiva inversione di tendenza (+0,20%, rispetto al -0,35% del giugno scorso) e Rieti, pur mentendosi in area negativa, mostra un parziale recupero (-0,29, rispetto al -0,52% precedente).

IN PROVINCIA

Guardando a casa nostra, al 30 giugno 2014, il tasso di natalità si attesta al 3,62%, in deciso rallentamento rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (+4,15% a giugno 2013); più contenuta la flessione del tasso di mortalità, pari al 3,28%, anch’esso inferiore a quanto rilevato nel I semestre 2013 (3,68%).

L'ANALISI - Come emerge dallo studio, un po' tutti i settori sono con il fiato grosso, anche se i dati demografici più preoccupanti si registrano proprio nei comparti cardine come il manifatturiero (-1,45% nel 2014, a fronte del -0,20% del 2013), per un saldo negativo di ben 70 imprese dall’inizio dell’anno. “Come già evidenziato anche nel precedente rapporto, tali risultanze sono l’effetto della minore spinta all’avvio di nuove attività industriali, per un contestuale tasso di mortalità - spiega la Camera di Commercio - che, tuttavia, non rallenta rispetto ai dodici mesi precedenti: i comparti del legno, tessile, carta e lavorazione dei metalli sono i più penalizzati”.

Anche nel commercio le cose non vanno bene, con un tasso di crescita negativo che nel semestre si attesta al -1,21%, (rispetto al -0,18% del 2013) con 190 attività commerciali che hanno chiuso i battenti nei primi sei mesi dell’anno.

Male anche, tra gli altri, il settore delle costruzioni in cui si registra un -0,80% - lasciando sul campo ulteriori 61 imprese dall’inizio del 2014 (-0,38% nel 2013, per 29 unità in meno) - e le attività di servizi di alloggio e ristorazione che mostrano un’accentuazione negativa (-0,61%, a fronte del positivo 0,57% relativo ai primi sei mesi dello scorso anno) dovuta prevalentemente alla più contenuta iniziativa imprenditoriale, e i trasporti che vedono dimezzarsi le nuove iniziative imprenditoriali, per una decrescita leggermente più accentuata rispetto a quanto riscontrato nel giugno precedente (-1,57%, a fronte del -1,20% a giugno 2013).

Voce fuori dal coro, la sanità e l'assistenza sociale, che non solo si mantengono su un sentiero positivo, ma mostrano anche una decisa accelerazione (+1,22%, il tasso di sviluppo, a fronte del precedente +0,48%).

ARTIGIANATO - Non si rilevano grandi sorprese per quanto riguarda gli andamenti demografici relativi al comparto dell’artigianato, segmento imprenditoriale che rappresenta il 19,75% delle imprese registrate, in leggera flessione rispetto a quanto rilevato al termine del primo semestre dello scorso anno, in cui lo stock era ancora superiore al 20%. In termini di flussi, nei primi sei mesi del 2014 il comparto ha evidenziato una decrescita del 1,35%, in peggioramento rispetto alle analoghe risultanze dei dodici mesi precedenti (-1,20% a giugno 2013).

IMPRENDITORIA GIOVANILE - A giugno lo stock di questa tipologia di imprese supera le 6.500, per un saldo positivo di +375 unità dall’inizio del 2014 e un tasso di crescita del 5,34%, in diminuzione se raffrontato con le analoghe risultanze del 2013 (+7,40%); tale performance risulta grossomodo in linea con le dinamiche laziali (+7,33%), e nettamente superiori ai valori nazionali (+5,83%).

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