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Plasmon, 21 licenziamenti: scattano scioperi e proteste

L'azienda ha comunicato l'apertura di una procedura di mobilità per 21 lavoratori in esubero nel sito di Latina. Pronto un pacchetto di 20 ore di sciopero, 6 delle quali il 18 maggio quando ci sarà un sit davanti Unindustria

Annunciati 21 licenziamenti alla Plasmon. A darne notizia sono i sindacati, i quali fanno sapere che lo scorso lunedì l’azienda ha comunicato l’apertura di una procedura di mobilità per 21 lavoratori in esubero nello stabilimento di Latina.

Pronta la risposta di organizzazioni sindacali e lavoratori che hanno proclamato un primo pacchetto di 20 ore di sciopero e una manifestazione di protesta in programma per lunedì mattina sotto la sede di Unindustria.

“Siamo di fronte alla quarta procedura di mobilità negli ultimi anni che riguarda lo storico stabilimento di Borgo Grappa – dichiarano Tiziana Priori, Giovanni Gioia e Tonino Passaretti, rispettivamente di Fai-Cisl, Flai-Cgil e Uila-Uil di Latina -. L’Azienda vuole modificare tutta la movimentazione interna allo stabilimento per, a suo dire, automatizzarla, facendo a meno di tutti i carrellisti con i loro responsabili. Ma le spiegazioni forniteci dall’Azienda negli incontri sindacali che hanno proceduto l’apertura della procedura non sono state per nulla esaustive o convincenti. La posizione del sindacato è stata, in un primo tempo, di completa apertura nel ricercare tutte le possibili soluzioni che tutelassero i lavoratori coinvolti e che garantissero la reale opportunità della riorganizzazione preannunciata.”

“Non ci sono state però – continuano i sindacalisti - aperture rispetto alla futura organizzazione del lavoro che con una automatizzazione del tutto parziale non potrà certo sostituire i carrellisti oggi presenti. Inoltre abbiamo esposto all’Azienda la nostra preoccupazione rispetto a nuove terziarizzazioni nello stabilimento e l’Azienda, seppur negando ripetutamente questa possibilità, non è riuscita a convincerci del contrario.

Per finire, ancor più importante, l’Azienda non ha chiarito il destino dei 21 lavoratori, tutti giovani, interessati da questa ennesimo taglio occupazionale. Consideriamo inaccettabile il comportamento dell’Azienda che, senza dare risposte esaustive ai quesiti posti in fase preliminare, ha ritenuto comunque di fare una forzatura aprendo la procedura di mobilità lo scorso 11 maggio! È improponibile parlare in quello stabilimento di altri licenziamenti e questa volta neanche per ragioni di crisi, perdendo ulteriormente professionalità e, di conseguenza, abbassando la fidelizzazione dei consumatori!”

“Per tutte queste ragioni  - concludono i segretari di Fai-Cisl, Flai-Cgil e Uila-Uil- le organizzazioni sindacali e la Rsu di stabilimento hanno effettuato già 6 ore di assemblea con i lavoratori, dove è stato deciso di proclamare un primo pacchetto di 20 ore di sciopero, 14 già effettuate nei giorni scorsi e che hanno visto l’adesione praticamente della totalità dei lavoratori e 6 ore per il prossimo lunedì (18 maggio), per poter effettuare un sit-in fuori alla sede di Unindustria Latina, a partire dalle ore 12, dove si terrà il primo incontro di esame congiunto rispetto alla procedura di mobilità. Ci auguriamo che dopo questa fase di scontro, purtroppo voluto dall’azienda, la stessa possa scendere a più miti consigli, altrimenti le iniziative di protesta diventeranno più dure ed eclatanti!”

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