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Plasmon, primo sciopero contro i licenziamenti: grande l'adesione

Soddisfatti i sindacati per la prima delle iniziative contro i quasi 200 licenziamenti annunciati dall'azienda nei tre siti di Latina, Milano e Ozzano, di cui 56 solo nel capoluogo pontino

Dopo l’annuncio arrivato nei giorni scorsi degli oltre 200 esuberi nei siti di Latina, Milano e Ozzano (in provincia di Parma) sciopero di 4 ore ieri mattina nei tre stabilimenti Plasmon. Si tratta della prima di una serie di iniziative di protesta annunciate dai sindacati già nei giorni scorsi dopo l’incontro di Milano con l’azienda.

E intanto la prima serrata di ieri ha testimoniato una grande adesione da parte dei lavoratori dei tre siti contro gli oltre 200 licenziamenti, di cui 56 a Latina, previsti nel nostro Paese dal piano di ristrutturazione annunciato dai nuovi proprietari Berkshire Hathaway e 3G Capital.

''Abbiamo registrato un tasso di partecipazione pari al 90% dei dipendenti'' ha annunciato il segretario Fai Cisl Milano, Alessandro Marchesetti. I sindacati, ha spiegato, chiedono al governo ''un impegno serio su un piano industriale che ad oggi non c'è”.

Il sindacato “proporrà alla società strumenti diversi cercando di studiare insieme delle soluzioni, compresi gli ammortizzatori sociali” ha spiegato Marchesetti augurandosi che ci sia “un'apertura da parte dell'azienda e un futuro industriale per il gruppo”. Per questo “le segreterie nazionali si sono attivate chiedendo un incontro al ministero dello Sviluppo Economico'', ha ribadito il sindacalista sottolineando che l'operazione messa in atto dall'azienda “sembra una becera azione per recuperare i costi sulla pelle dei lavoratori”.

Tra l'altro, i nuovi proprietari, subentrati tre mesi fa, osserva Marchesetti, “hanno già fatto procedure di ristrutturazione in giro per il mondo per Heinz. Fortunatamente – conclude – la legge italiana prevede dei tempi di discussione. In questo periodo vogliamo capire quale sarà il futuro degli stabilimenti e i piani di investimento per mantenere e rilanciare il marchio Plasmon in Italia”.

LA NOTA DEI SINDACATI – “L'azienda ha rifiutato il confronto con il sindacato su un piano industriale che dia garanzie per il futuro e dentro il quale si possono trovare soluzioni alternative ai licenziamenti” affermano in una nota Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil. Nei prossimi giorni continuerà la mobilitazione nei due stabilimenti di Ozzano (Parma), Latina e negli uffici della sede a Milano.

Fai, Flai e Uila restano in attesa della convocazione presso il Ministero dello Sviluppo Economico auspicando “che il gruppo Heinz non rifiuti l'incontro dando uno schiaffo non solo ai dipendenti ed al sindacato ma al Paese intero dove intere generazioni sono cresciute con gli omogeneizzati e i biscotti Plasmon”.

Intanto oggi la mobilitazione prosegue con una manifestazione davanti alla sede milanese dell'azienda.

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