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Economia

Primo Maggio nel segno dell’emergenza lavoro. 38mila disoccupati a Latina

Disoccupazione al 16% in provincia, con punte del 21% per alcuni comuni, con più del 46% dei giovani che sono senza lavoro. Dati allarmanti per il territorio pontino: l'analisi della Uil alla vigilia del Primo Maggio

Più di 38mila persone senza lavoro nella provincia di Latina: dati allarmanti che preoccupano e attraverso i quali la Uil, proprio alla vigilia del Primo Maggio, fa un’analisi della situazione attuale vissuta dal territorio pontino.

Un Primo Maggio che quest’anno vedrà i sindacati riuniti a Pozzallo-Ragusa, con lo slogan “La solidarietà fa la differenza”. Un appuntamento a cui parteciperanno anche le organizzazione sindacali pontine e che, dopo il raduno alle 9 in piazzale Porto vedrà il comizio conclusivo con gli interventi dei tre segretari generali Cgil, Cisl e Uil, Susanna Camusso, Annamaria Furlan, Carmelo Barbagallo, in piazza delle Rimembranze

“Pozzallo – dice Luigi Garullo segretario Generale Uil Latina - è presa a simbolo della solidarietà e del grave disagio sociale che troppe persone vivono nel nostro paese, ma che quest’anno rappresenta un disagio ancora più grande e universale, proprio alla luce delle tante tragedie dei migranti, che si stanno consumando senza sosta nel mediterraneo. Ecco – continua Garullo – Pozzallo rappresenta tutto questo, racchiudendo  simbolicamente in sé, i problemi legati alle migrazioni, alla solidarietà, allo sviluppo e al lavoro, che in sicilia sono particolarmente significativi.”

“Latina, - aggiunge ancora Garullo – più delle altre provincie del Lazio vive una crisi del lavoro drammatica in quanto, per certi versi, ancora più mordente per la grande concentrazione di industrie presenti nel nostro territorio provinciale. A Latina la disoccupazione evidenziata dall’ultimo rilievo Eures, è passata dall’8,5 % del 2008 al 16 % del 2014, con un totale di 38.400 disoccupati, contro una media regionale Lazio del 12,3%, con punte superiori al 21% in alcuni comuni della provincia, mentre la disoccupazione giovanile che si attesta intorno al 46%, creando anche rischi di sacche di disagio che potrebbero sfociare in maniera preoccupante in degrado sociale al limite della devianza”.

A questo si aggiunge una situazione difficile nel fronte di chi il lavoro lo ha perso, oppure è in cassa integrazione. “I numeri parlano chiaro – continua Garullo – nel solo 2014 infatti, l’Inps ha ricevuto ben 2654 domande di mobilità, il che significa che quei lavoratori hanno definitivamente perso il posto di lavoro, mentre le domande di Aspi (la vecchia indennità di disoccupazione) sono state pari a 21.854, in netta crescita rispetto all’anno precedente. Tutto questo si è tradotto in una caduta inesorabile del reddito per abitante che in provincia di Latina è sceso a 13.014 euro, contro i 18.891 della media del Lazio”.

La Uil continua a pensare che un rilancio sia possibile – conclude Garullo - esistono opportunità che possono essere colte, dal recupero dei siti dismessi, alla valorizzazione di settori e filiere di eccellenza produttiva del nostro territorio,  iniziative che spesso possono essere attivate senza che vi sia bisogno di impegnare risorse economiche interne, penso per esempio ad iniziative ulteriori per Latina, a sostegno dell’occupazione, che potrebbero essere realizzate agganciandosi ai fondi europei, è chiaro però che su questi temi è la Regione Lazio che può giocare un ruolo fondamentale, a patto che anche la politica locale riesca a svolgere un minimo di ruolo propulsivo”.

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