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Economia Sermoneta

Corden Pharma, prorogata la cassa integrazione per 171 unità

Anche in Regione i sindacati si dividono sulla ratifica dell'accordo siglato in Confindustria: favorevoli Cgil, Cisl e Uil, no dall'Ugl. Entro il 2013 saranno circa 200 gli esuberi

Restano le divisioni tra i sindacati anche dopo l'esame congiunto in Regione dell'accordo raggiunto il 26 luglio scorso sul futuro della Corden Pharma di Sermoneta. Cgil, Cisl e Uil da una parte, Ugl dall'altra: rimane netta la contrapposizione di giudizio sull'intesa che prevede il prolungamento di un anno della procedura di mobilità per 171 dipendenti.

I sindacati unitari continuano a considerare l'intesa raggiunta con i vertici dell'azienda l'”unica possibile”, mentre l'Ugl resta fortemente critica rispetto alle prospettive del sito produttivo e torna a puntare il dito contro la Corden Pharma per non aver rispettato gli impegni.

L'accorso sottoscritto il mese scorso dai rappresentanti sindacali di Filtcem Cgil, Femca Cisl e Uilcem Uil e dai vertici dell'azienda che ha rilevato il sito dell'ex Bristol prevede la riduzione di otto unità degli iniziali 179 dipendenti in esubero. L'intesa prevede il congelamento dei licenziamenti fino al 1 settembre 2013 e il ricorso ad un anno di cassa integrazione guadagni straordinaria per le persone in esubero, che potranno scegliere se accedere, alla scadenza alla cig, alla mobilità o se invece lasciare prendendo la buona uscita che consiste in tre annualità.

Il piano di ristrutturazione aziendale, nell'ottica del management della Corden Pharma, dovrebbe rilanciare il sito e permettere il mantenimento del restante livello occupazionale, costituito da altre 500 unità. Fortemente critica è invece la posizione dell'Ugl Chimici, secondo cui l'intesa raggiunta dall'azienda con i sindacati unitari non offre alcuna garanzia ai lavoratori.

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