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Economia

Commercianti in protesta, chiavi delle attività riconsegnate ai sindaci

La manifestazione organizzata dalla Confcommercio contro la crisi che attanaglia il paese e l'insostenibile carico fiscale a cui sono sottoposte le attività commerciali, del turismo e dei servizi

Sono pronti a riconsegnare le chiavi delle loro attività ai sindaci. È questo il gesto simbolico con cui i commercianti e operatori nel settore del turismo manifesteranno domani, 19 febbraio, il loro malcontento nei confronti di una grave situazione economica che attanaglia il paese, lo stress e l’insostenibile carico fiscale a cui sono sottoposte le migliaia di attività commerciali, del turismo e dei servizi della nostra provincia.

“È una iniziativa di mobilitazione – dichiara Italo Di Cocco, Presidente dell’Ascom-Confcommercio di Latina, che ha organizzato la protesta – in cui assumerà un peso particolare l’atto simbolico, ma forte nei contenuti di denuncia, che vedrà circa 200 tra operatori commerciali e turistici riconsegnare le chiavi della propria attività ai sindaci, per denunciare lo stato in cui versa l’economia, il bassissimo livello dei consumi, la grave situazione delle famiglie e la corrispondente crisi che si ripercuote sulle attività commerciali e le imprese. La riconsegna delle chiavi è quindi un appello, una sorta di grido di chi chiede ed implora aiuto alle Istituzioni ed alla politica, perché cambi si inverta la rotta della “nave Italia” che rischia di affondare”.

“Ci rivolgiamo ai sindaci e ai candidati alla presidenza della Regione perché attraverso di loro giunga la voce del malessere e della insofferenza che serpeggia nel tessuto imprenditoriale della Provincia di Latina, che non si è potuto sottrarre alla perdurante crisi economica in cui versa l’Italia”.

“In questa situazione già gravida di enormi difficoltà presto si aggiungerà, dal prossimo 30 giugno, un ulteriore balzello che appesantirà ulteriormente il carico sulle imprese e sulle famiglie con l’introduzione della nuova tassa Tares. Imprese ed Enti Locali devono quindi agire di concerto – conclude Italo Di Cocco – per scongiurare gli effetti nefasti che produrrà la Tares, che secondo le analisi della Confcommercio Nazionale - , arriverà ad aumenti previsti da un minimo del 300% fino al 690%, a seconda delle tipologie di attività”.

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