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Sabato, 20 Aprile 2024
Economia Priverno

Crisi, sindaci uniti per la Sapa Zingaretti scrive al ministro Poletti

Nel piazzale dello stabilimento di Fossanova si è svolta la conferenza dei sindaci che rivolgono un appello a Regione e Ministero per un tavolo inter-istituzionale. Lettera del governatore del Lazio al ministro del Lavoro

Altra giornata importante quella di ieri che ha visto l’ennesima mobilitazione dei sindaci della provincia pontina al fianco dei lavoratori della Sapa, in presidio da circa un mese. Si è tenuta nel piazzale dello stabilimento di Fossanova la conferenza dei sindaci voluta e convocata dal primo cittadino di Latina per affrontare il problema delle crisi occupazionali del territorio pontino e avviare iniziative per salvaguardare i posti di lavoro.

Perché quello della Sapa è solo uno dei casi in un territorio, quello pontino, devastato dalle crisi aziendali e occupazionali.

Invitare l'azienda norvegese a fare un passo indietro, ma soprattutto l’appello a Regione e Governo di intervenire affinché l’azienda si sieda di nuovo al tavolo delle trattative e formare un tavolo inter-istituzionale per affrontare il delicato tema della crisi nel territorio pontino: questo l'impegno assunto dai primi cittadini pontini che ieri hanno firmato un documento. 

ZINGARETTI SCRIVE AL MINISTRO - Intanto il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, ha inviato una lettera al ministro del Lavoro Giuliano Poletti.Le scrivo per rappresentarLe la grave emergenza occupazionale che coinvolge 136 lavoratori dell’azienda Sapa Profili srl, sita nel territorio regionale,  che da pochi giorni ha ormai cessato definitivamente le proprie attività” si legge nella missiva.

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Agli inizi di maggio – ricorda Zingaretti nella lettera - l’azienda ha comunicato alle OO.SS. e alla Regione Lazio di dover procedere al licenziamento collettivo dei 136 addetti al sito produttivo in conseguenza della determinazione assunta dalla azienda medesima di cessare ogni attività produttiva. Il nostro assessorato al Lavoro ha seguito con attenzione fin dall’inizio la crisi della Sapa. Le istituzioni coinvolte hanno tentato ogni possibile mediazione tra azienda e i sindacati ma, nonostante i numerosi incontri, si è constata una distanza incolmabile tra le posizioni delle parti, sino alla definitiva rottura con il mancato accordo siglato in Regione in data 21 luglio u.s”.
“Nel corso delle trattative, la Regione ha invitato la società a valutare la possibilità di applicare ammortizzatori sociali e anche tutte le possibili iniziative di politica attiva finalizzate all’obiettivo di favorire la ricollocazione dei lavoratori. L’azienda ha proposto, in sede di vertenza, una Cassa Integrazione Straordinaria per cessazione di attività, affermando –
continua la lettera - la disponibilità a ricercare potenziali acquirenti di un ramo d’azienda anche attraverso la consulenza di un advisor specializzato. La stessa azienda aveva inoltre paventato l’ipotesi di trasferire alcuni lavoratori presso altri siti industriali della società, nonché l’apertura di un percorso di mobilità volontaria. I sindacati, contestando integralmente la scelta aziendale di cessare le attività produttive sul sito di Fossanova, anche a fronte di una mancata discussione sullo stato di crisi in cui versava, non hanno ritenuto sufficienti le proposte dell’azienda”.
“L’irrigidirsi delle posizioni reciproche ha prodotto un mancato accordo che ha come diretta e drammatica conseguenza –
conclude Zingaretti - la definitiva perdita di occupazione di 136 persone. La chiusura della Sapa avviene in un territorio, quello della provincia di Latina, già pesantemente colpito in questi anni dagli effetti della crisi e da un grave processo di deindustrializzazione che rende ancor più allarmante la situazione occupazionale a causa delle minori possibilità di reimpiego dei lavoratori coinvolti. Nonostante il mancato accordo, la Regione ha comunque assicurato il massimo sforzo nella ricerca di una soluzione che eviti l’ennesima emergenza occupazionale. Tuttavia, è evidente che per far fronte a crisi di questa portata, tanto più quando coinvolgono aziende di proprietà straniera, si rende indispensabile uno sforzo comune di tutti i livelli istituzionali. Per questa ragione, con la presente sono a richiedere il suo autorevole interessamento anche per dare ai lavoratori e al territorio il segno tangibile dell’attenzione di tutte le istituzioni”.

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