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Sapa, solidarietà anche da Ornago e Feltre. Fiom: “Pronti alla mobilitazione”

Solidarietà agli operai di Fossanova dai colleghi e dalla Fiom degli altri due siti nella provincia di Monza e della Brianza e di quella di Belluno: "Pronti alla mobilitazione se il gruppo Sapa non sederà al tavolo"

Anche a Feltre e Ornago sono pronti alla mobilitazione al fianco dei lavoratori della Sapa di Fossanova.
Come ha fatto sapere anche il segretario provinciale della Fiom Cgil Tiziano Maronna, e così come aveva annunciato il segretario nazionale Maurizio Landini durante l’assemblea di venerdì scorso, la Fiom di Ornago e Feltre sono pronti alla mobilitazione “se il gruppo Sapa non sederà al tavolo per una  discussione complessiva della situazione degli stabilimenti. Resta il rammarico - continua Maronna - che le altre organizzazioni sindacali non hanno avuto la stessa ‘sensibilità’".

LA LETTERA DELLA FIOM DI FELTRE E ORNAGO

Caro compagno e cari compagni,
con queste poche righe vi portiamo tutta la nostra personale solidarietà e vicinanza, insieme a quella delle lavoratrici e lavoratori della Sapa di Feltre (Bl) e di Ornago (Mb).
“La gestione – continua la missiva – del nuovo gruppo Sapa dopo la fusione con Hydro, avviene senza alcuna consultazione dei lavoratori e dei sindacati, senza alcuna convocazione del Coordinamento Nazionale del Gruppo, nonostante le nostre ripetute e reiterate richieste. Tutto ciò mentre Sapa ha continuato indisturbata per la sua strada”.
I rappresentanti sindacali Fiom di Feltre e Ornago lamentano quindi una sorta di muro di gomma da parte dell’azienda, lo stesso comportamento che più volte hanno sottolineato anche i lavoratori di Fossanova partendo dalla mattina in cui si sono trovati i cancelli chiusi
.

Ad oggi ancora nulla ci è stato presentato – si legge ancora  in riferimento alle lettere e i comunicati inviati dalla sigla sindacale per avere informazioni circa il piano industriale del nuovo gruppo – mentre l’azienda prosegue con vendite e dichiarazioni di chiusure. Tale atteggiamento non è tollerabile e va respinto al mittente. Noi siamo pronti per la mobilitazione per ottenere un piano industriale vero, sostenibile e inclusivo e condiviso e perciò chiediamo con forza l’intervento del Governo attraverso il Mise per una convocazione che metta al centro della discussione non la chiusura di Fossanova ma invece un vero rilancio del settore. Sapa ci deve ancora molte risposte ed è giunto il momento che metta tutte le carte sul tavolo ma a bocce ferme per evitare tensioni inutili e controproducenti”.

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