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Martedì, 16 Aprile 2024
Economia Sermoneta

Corden Pharma, Forte (Pd): "Si verifichi il coinvolgimento del Consorzio di Sviluppo Industriale"

Dubbi sulla dismissione, la deindustrializzazione, la verifica dell’eventuale danno ambientale e il piano di riutilizzazione del sito. Il 20 febbraio la Conferenza dei servizi in Provincia

Un'ipotesi di cessione di ramo d'azienda, previo affitto temporaneo, con la conseguente scissione delle attuali autorizzazioni e la separazione degli impianti chimico-farmaceutici da quelli per il trattamento dei rifiuti prodottianche all'esterno del sito di Sermoneta. E' quanto riporta una nota uffiiciale inviata lo scorso novembre alla Regione Lazio e alle parti sociali. Parliamo della Corden Pharma, su cui ora interviene il consigliere regionale del Pd Enrico Forte, auspicando l'intervento del Consorzio di Sviluppo industriale.

“La vicenda della Corden Pharma richiede una particolare attenzione da parte di ognuno dei soggetti coinvolti - spiega il consigliere regionale pontino -affinchè siano garantite tre condizioni fondamentali: occupazione, sostenibilità, trasparenza nei confronti dei cittadini. In vista della convocazione della Conferenza dei Servizi decisoria indetta presso l’amministrazione provinciale il prossimo 20 febbraio sarebbe opportuno sapere se il Consorzio per lo ssviluppo industriale Roma –Latina  figuri tra gli enti invitati. Si tratta di una presenza fondamentale, dato che tutte le attività tecnico/amministrative riconnesse all’utilizzo delle aree di competenza consortile  devono avvenire in conformità con le Nta (Norme Tecniche Attuative) del Ptc (Piano Territoriale di Coordinamento per lo Sviluppo Industriale) e ai regolamenti, previa espressa autorizzazione di esclusiva competenza consortile. Sarebbe opportuno conoscere, ad esempio,  se all’Ente consortile sia pervenuto alcun progetto riguardante la  dismissione, la deindustrializzazione, la  verifica dell’eventuale danno ambientale; eventuale bonifica ecoambientale ed il piano di riutilizzazione del sito. A quanto risulta – prosegue Forte -  non sarebbero concesse agibilità all’esercizio e nessuna autorizzazione per inceneritori o termocombustori o termovalorizzatori ". 

"Al sistema produttivo dell’allora Bristol Myers Squibb in attinenza con i suoi specifici codici Istat – ricorda ancora Forte -  era stato autorizzato un piccolissimo impianto di combustione delle emissioni dedicato esclusivamente all’adeguamento del processo interno e non ad altri scopi. Si sottolinea, inoltre, che “l’isola ecologica”  non risulterebbe autorizzabile  secondo  le NTA  e i Regolamenti Consortili vigenti  in quanto, da una prima analisi, oltre a non rientrare nella codifica ISTAT-91 Industria, l’Agglomerato in oggetto è da considerarsi saturo riguardo l’insediamento di attività sensibili a livello ecologico, ambientale e paesaggistico. Bene è stato fatto in questi mesi dalle parti sociali e dalla Regione Lazio per sperimentare l’insieme degli strumenti esistenti atti a garantire un futuro occupazionale per centinaia di famiglie con l’utilizzo dell’insieme delle politiche passive (ed auspicabilmente attive ) del lavoro oggi disponibili. Ma è altrettanto utile auspicare un corretto approfondimento su specifici aspetti delle recenti intese sindacali sulla cd. “isola ecologica”.  E’ da immaginare che ogni modifica dell’area ricadente nel Consorzio sia stata comunicata allo stesso, poiché il coinvolgimento dell’ente consortile rappresenta un obbligo di legge oltre che un importante elemento di garanzia per il corretto sviluppo dell’economia locale e nei confronti della collettività”.

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