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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Economia

L’allarme di Federlazio: “Le tasse mettono in ginocchio le imprese”

Presentata l'Indagine Congiunturale relativa ai dati del 2° semestre 2013; nel suo intervento il direttore Motolese ha messo in luce "un'emergenza al di sopra di tutte le altre: le tasse e il costo del lavoro"

Non emerge nulla di buono dall’Indagine Congiunturale relativa ai dati del 2° semestre 2013 – che prende in esame 350 aziende - presentata questa mattina di Federlazione e che scatta una fotografia allarmante sullo stato di salute delle piccole e medie imprese della provincia di Latina e del Lazio.

L’indagine punta il dito su uno dei punti dolenti della nostra economia le tasse che “stanno letteralmente mettendo in ginocchio le aziende e di conseguenza l’economia del nostro Paese”.

“La crisi sta lasciando profonde ferite – ha spiegato Saverio Motolese direttore di Federlazio Latina -. Dal 2007 l’occupazione è diminuita di 1,5 milioni di unità e il tasso di disoccupazione è raddoppiato. La produzione industriale è scesa di un quarto, con punte che hanno superato il 40% in tanti settori. È elevato il rischio di distruzione della base industriale.

Qualche piccolo elemento positivo è emerso dalla nostra indagine congiunturale. Per quanto riguarda la provincia di Latina gli ordinativi, sia quelli dall’Unione Europea che quelli provenienti dai Paesi extra Europei, iniziano seppur timidamente a muoversi e così anche quelli provenienti dal mercato interno. Stiamo parlando sempre di dati non ancora positivi, ma che rispetto al primo semestre sono in via di miglioramento.

Non possiamo, però, parlare ancora di una ripresa della fiducia da parte delle nostre imprese le quali, nel 61,5% dei casi, affermano di non intravedere ancora alcuna via di uscita da questa profonda crisi – prosegue Motolese -. Solo il 27,4% degli intervistati afferma che il peggio è ormai alle spalle.

Un dato importante emerge da questa indagine congiunturale; un’emergenza al di sopra di tutte le altre: le tasse e il costo del lavoro. Se non s’interviene per abbassare la loro incidenza sul fatturato delle imprese le stesse rimarranno schiacciate in questa morsa che progressivamente le indebolisce rendendo vano ogni sforzo, ogni slancio di crescita e sviluppo.

La stragrande maggioranza degli imprenditori sa bene che, se non si risolve il problema delle tasse e dell’alto costo del lavoro tutto il resto, tutte le altre riforme, sono inutili. Le imprese sono chiamate a far muovere l’economia a offrire nuovi posti di lavoro, ma per assurdo invece di essere incentivate nel raggiungimento di questi obiettivi vengono schiacciate nella morsa dei costi diventati impossibili da gestire. Questa è la conseguenza di una Riforma del Fisco che sembra non arrivare mai”.

Secondo i dati della Congiunturale, prosegue il direttore di Federlazio, “la pressione fiscale in Italia è al primo posto per quanto riguarda la lista dei vincoli alla competitività, ciò che rende un’impresa italiana meno competitiva di quella straniera. Lo afferma il 32% delle imprese; alta anche la percentuale (22,6%) di coloro che pensano che il costo del lavoro sia troppo elevato. Segue la complessità normativa e burocratica e il costo dei servizi (17,8%). Il costo dei servizi (lo dice il 14% delle aziende intervistate) chiude il costo del credito (lo afferma il 10,2% degli intervistati).

La crisi sta mietendo sempre più vittime, il 2013 è stato, in particolare, l’anno delle cessazioni di attività. E noi siamo convinti che la principale causa sia proprio quella degli alti costi che le imprese devono sostenere. Per questo – conclude Motolose - è nostra intenzione oggi dimostrarvelo: farvi toccare con mano come si manifesta questo male che porta in molti casi alla fine di un impresa”. 

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