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Economia Aprilia

Vertenza Coop, l'appello delle istituzioni: "Si lavori a un nuovo piano, non alle cessioni"

Oggi presidio dei lavoratori davanti al ministero. Al tavolo anche l'assessorato al Lavoro della Regione Lazio

Presidio davanti alla sede del ministero dello Sviluppo Economico da parte dei lavoratori delle Coop di Aprilia, Velletri, Genzano, Colleferro, Frosinone, Fiuggi e Pomezia. La vertenza approda quindi sul tavolo del ministro Di Maio, che ha convocato parti sindacali e azienda. Al centro della vicenda la cessione degli otto punti vendita da parte di Unicoop Tirreno, un'operazione che coinvolge circa 270 lavoratori. 

"Durante il tavolo - ha spiegato l'assessore al Lavoro della Regione Lazio Claudio Di Berardino - abbiamo richiamato l’attenzione sul particolare contesto socioeconomico dove insistono i punti vendita a rischio chiusura, un contesto già compromesso da precedenti crisi industriali e quindi fragile sotto l’aspetto occupazionale. Nei giorni scorsi avevamo già fatto un appello all’azienda a non procedere unilateralmente. Lo ribadiamo ancora oggi e torniamo a chiedere a Unicoop Tirreno di condividere le scelte e ragionare con le Istituzioni e le organizzazioni sindacali per trovare soluzioni positive. Il consiglio di amministrazione dovrebbe tornare a riunirsi: auspichiamo che possa presentare un nuovo piano industriale. Non vogliamo discutere della cessione di punti vendita sul nostro territorio, vogliamo ragionare sulla loro riorganizzazione e rilancio. La Regione Lazio continuerà a fare la propria parte a difesa del lavoro e dello sviluppo”.

Anche il ministero ha chiesto a Coop di rinunciare alla cessione dei punti vendita e ha fatto appello a un confronto per una diversa soluzione, mentre la cooperativa ha ribadito la volontà del Consiglio di amministrazione di procedere nelle politiche di riduzione dei costi e di cessione dei punti vendita. La Uiltucs si è dichiarata disponibile a una trattativa che offra una soluzione a patto che non avvenga la cessione dei punti vendita e sia elaborato un piano industriale affidabile. “Il Ministero dello Sviluppo Economico – spiega Paolo Andreani, della segreteria nazionale Uiltucs, presente all’incontro – lascia aperto il tavolo costituito e rimane in attesa di una risposta della Cooperativa". 

"L' azienda - ha spiegato Alessio Di Labio della Filcalms Cgil nazionale - darà una risposta nei prossimi giorni e il Mise ha già preannunciato un' ulteriore convocazione del tavolo per proseguire il confronto utile alla definizione della vertenza".

La nota dei sindacati

"Il Ministero ha accolto le richieste di Filcams Cgil,  Fisascat Cisl e Uiltucs, di intimare all’azienda il blocco di un piano industriale senza alcun senso logico e l’imminente cessione dei punti vendita interessati (Frosinone, Fiuggi, Colleferro, Aprilia, Pomezia 16 Pini, Pomezia Via Cavour e Velletri)" scrivono in una nota congiunta i sindacati che hanno ringraziato i circa 1500 lavoratori che questa matina hanno scioperato a Roma. Il Mise, fanno sapere ancora, si è reso disponibile a riconvocare le parti solo dopo che l’azienda avrà ufficializzato "il ritiro del piano industriale scellerato messo in campo che comprendeva la cessione dei punti vendita. Solo dopo tale ufficializzazione, nel prossimo incontro ci sarà la disponibilità delle parti sociali e del Ministero stesso a discutere di un nuovo piano industriale che preveda efficienza produttiva, rilancio delle vendite ma con il mantenimento dei negozi sul territorio del Sud Lazio e, soprattutto la salvaguardia occupazionale".

"Un ringraziamento va a tutte le lavoratrici e i lavoratori che nella giornata odierna hanno scioperato e attivamente hanno partecipato alla lotta, ai sindaci dei territori del sud del Lazio presenti all’incontro, ai parlamentari presenti e all’assessore regionale Claudio Di Berardino che, insieme al Ministero, hanno sostenuto le posizioni di Cgil, Cisl e Uil, comprendendo le ragioni della protesta e le incongruenze di una direzione aziendale che punta solo a risparmiare sulla pelle dei lavoratori, 'sfogliando il carciofo' con la chiusura o la cessione graduale di punti vendita da sud a nord. Il risultato raggiunto è importantissimo, ma l’obiettivo è ancora lontano, per cui la lotta unificata dei lavoratori di Unicoop Tirreno e Distribuzione Centro Sud continuerà per raggiungere il risultato finale: la Coop deve restare nel Lazio e con lei i lavoratori. Se la Cooperativa non dovesse tenere in considerazione neanche le indicazioni del Mise e delle istituzioni come fino ad oggi ha fatto con i lavoratori, lo scontro sociale sarà durissimo ed irreversibile, per questo manterremo alta l’attenzione a partire dalle prossime ore".
 

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