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Abbazia di Valvisciolo, uno dei capolavori della provincia pontina

Situata nel territorio di Sermoneta ai piedi del Monte Corvino ed edificata in rigoroso stile romanico-cistercense, è uno dei massimi capolavori del genere della provincia dopo l'abbazia di Fossanova

Situata nel territorio di Sermoneta ai piedi del Monte Corvino, a meno di 100 metri sul livello del mare, edificata in rigoroso stile romanico-cistercense è uno dei massimi capolavori del genere della provincia dopo l'Abbazia di Fossanova.

Parliamo dell’Abbazia di Valvisciolo ubicata in una piccola valle per tradizione medievale detta “dell’usignolo”; dedicata al protomartire Santo Stefano, è uno dei luoghi più belli e romantici della provincia pontina che dall’ampio piazzale regala allo sguardo un bellissimo panorama sulla pianura pontina fino al mare.

La tradizione vuole che questa abbazia sia stata fondata nel XII secolo da monaci greci e sia stata occupata e restaurata dai Templari un secolo più tardi; quando nel XIV secolo questo ordine venne disciolto subentrarono i Cistercensi.

L’origine del nome, come si legge sulla pagina ufficiale del Comune di Sermoneta è avvolto nel mistero; “Valvisciolo può significare Valle dell’Usignolo (vallis lusciniae) o Valle delle Visciole (una varietà di ciliegie selvatiche). E’ assodato che in origine il nome individuasse un altro monastero cistercense in territorio di Carpineto Romano, del quale oggi rimangono scarsi ruderi. All’inizio del secolo XIV i monaci di Carpineto abbandonarono i loro monti e si trasferirono nel nuovo monastero al quale attribuirono l’avito nome di Valvisciolo”.

Il complesso è costituito dalla Chiesa, dalla Sala Capitolare, dal Refettorio e dal Chiostro, che rappresenta il centro del complesso e la parte più elegante di Valvisciolo.

L'interno della Chiesa, a tre navate suddivise da pilastri e colonne, presenta pareti spoglie di affreschi secondo i canoni del "memento mori" dei cistercensi che evitavano gli sfarzi architettonici perché non contava per loro la materialità ma, invece, la spiritualità. Sul fondo della navata sinistra si trova la cappella di San Lorenzo. Interessantissimo l'autoritratto del Pomarancio che la studiosa Sonia Testa ha scoperto fra la decorazione a grottesche della volta, in prossimità delle due vele con l'episodio in cui San Lorenzo opera la conversione di Lucilio e quella con l'episodio in cui san Lorenzo battezza in carcere san Romano. Sopra il portone d'ingresso si può notare un rosone. Il chiostro sito alla destra dell'abbazia guardando la facciata ha un giardino vivacemente colorato.

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