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Cultura

Museo Cambellotti 4.0: un luogo culturale vivo e di tutti i cittadini

È stato presentato oggi il progetto che rivoluzionerà il museo principale della città: innovazione, digitalizzazione, accessibilità e inclusione

È proprio in occasione della Giornata Internazionale dei Musei e della riapertura di musei e biblioteche nella fase 2 dell’epidemia di Coronavirus, che è stato presentato un progetto che rivoluzionerà il Museo Cambellotti, rendendolo al passo con i tempi, valorizzando non solo i tesori che custodisce ma anche il suo ruolo di luogo culturale e di aggregazione.

Una conferenza stampa a distanza per presentare un progetto per cui il Museo Cambellotti ha ricevuto un finanziamento regionale vincendo il bando dedicato ai luoghi della cultura di oltre 232mila euro ai quali si aggiungerà un cofinanziamento comunale di circa 64mila euro per dare nuova vita, probabilmente entro quest’anno (epidemia in corso permettendo), al principale museo della città di Latina.

Presenti alla conferenza stampa il sindaco Damiano Coletta, Silvio Di Francia (Assessore alla Cultura del Comune di Latina), Giuseppe Viglialoro (Business Development Manager di Cisco Systems),  Antonella Galardo (Dirigente Cultura, Turismo e Sport del Comune di Latina), Elena Lusena (Responsabile del Sistema Integrato Servizi Culturali e Turismo del Comune di Latina e R.U.P. del Progetto Museo Cambellotti) e Fabio D’Achille (Presidente della Commissione cultura e delegato alla promozione dell’arte contemporanea).  

È il messaggio del Ministro dei Beni Culturali Dario Franceschini, che avrebbe dovuto intervenire ma non ha potuto per impegni inderogabili, che fa capire in che direzione si stanno muovendo i Musei di tutta Italia “ … la pandemia ci impone una riflessione sul ruolo dei musei nel rappresentare l'identità dei territori e delle comunità, oltre che la tutela del nostro patrimonio artistico. L'attenzione non può, quindi, non investire il ruolo che i musei civici e più in generale i luoghi della cultura, possono avere quali agenti del cambiamento e dell'innovazione, soprattutto digitale e tecnologica. La vostra scelta di investire in questo momento sulla trasformazione del Museo equivale ad una scommessa sul futuro che il Ministero sarà felice di seguire e sostenere”.

La Cultura e la Città

Il Sindaco Damiano Coletta ha ribadito l’importanza della cultura, che in questo periodo di emergenza sanitaria è sembrata passare in secondo piano, ma che avrà un ruolo fondamentale ora che tutto gradatamente si appresta a ripartire. Si è dimostrato soddisfatto del lavoro svolto con il Museo, dei primi risultati raggiunti che permetteranno di creare i presupposti per ulteriori progressi nel segno della digitalizzazione grazie alla collaborazione con la Cisco Systems, e soprattutto dell’inclusione con il coinvolgimento diretto dei cittadini. Soddisfatto che il Museo Cambellotti sarà punto cardine del “Sistema Culturale Integrato: Città di Fondazione e Agro Pontino” e insieme alla Biblioteca e al Teatro D’Annunzio, sempre più vicini alla riapertura, diventeranno luoghi di aggregazione per i cittadini; ai quali un giorno, speriamo più vicino possibile, si aggiungeranno anche la Casa della Musica che sorgerà all’ex Consorzio Agrario e l’ex Garage Ruspi prossimo alla ristrutturazione.

Il Museo come luogo vivo e da vivere

Dunque un Museo dal volto nuovo, con sistemi di fruizione innovativi, riorganizzazione degli spazi e delle opere in esposizione, che non sia prettamente un luogo di conservazione, ma di elaborazione, conoscenza, interattività e ricerca: ovvero un luogo da vivere a fondo. Caratteristiche del nuovo Museo Cambellotti saranno dunque l’innovazione con percorsi e allestimenti tematici, l’utilizzo di sale immersive e installazioni multimediali, l’accessibilità e una maggiore attenzione verso la comunicazione non solo all’interno del Museo, in modo da renderlo facilmente fruibile da tutti, ma anche verso l’esterno, per coinvolgere i cittadini e far conoscere le bellezze nascoste della città.
Di attrazione per i turisti ma indispensabile alla vita cittadina, che ospiti eventi, percorsi culturali e sia motore propulsore della vita culturale e sociale della città. Strumento di racconto e illustrazione del territorio dall’arte alla storia, dall’ambiente alle peculiarità enogastronomiche. Questo il progetto illustrato da Elena Lusena, che è partito con la firma dell’intesa tra le città di fondazione per la creazione del Sistema Integrato, è proseguito con convegni e tavoli d’incontro con cittadini e operatori culturali locali, con la formazione di questi operatori e si è concretizzato con il finanziamento della Regione Lazio.

Il Museo e la formazione

E se dagli incontri con i cittadini e gli operatori culturali è emerso che la città è viva, piena di energia e di creatività che ha solo bisogno di un polo attrattivo che faccia da  coordinamento, si è evinta anche l’importanza della formazione, continua, specializzata e per tutte le età. Una formazione che dia a tutti gli strumenti per capire e partecipare, da qui il prossimo accreditamento del Museo Cambellotti come centro di formazione permanente in ambito turistico-culturale. Tutto ciò sarà possibile grazie alla collaborazione con l’azienda Cisco Systems che oltre a fornire gli strumenti come programmi, applicativi e tecnologia, sarà in grado di organizzare in presenza (quando si potrà) e in remoto, corsi di alfabetizzazione digitale di base e avanzati, dando spazio a start up locali che hanno ideato e realizzato strumenti importanti per il marketing digitale, la sicurezza on line e applicativi museali all’avanguardia.

Identità cittadina e luoghi della cultura

Il Museo Cambellotti è rimasto inerte per decenni, nascondendo al proprio interno opere di rilevanza internazionale, cadendo in un immeritato silenzio, sconosciuto alla maggior parte della popolazione, è stato per tanto tempo un edificio morto. Ci si augura che questo nuovo inizio sia un cambiamento radicale che non può che far bene alla comunità intera. Un museo che parte con un ritardo rispetto ad altri musei simili, che però invece di rincorrere realtà simili, compie un balzo avanti rivoluzionandosi dal profondo. Come ribadisce l’assessore Di Francia, gli italiani hanno costruito la loro identità di cittadini legandosi a luoghi, spesso culturali, che diventano col tempo insostituibili non solo per le attività che vi si svolgono ma per il valore aggiunto che danno alla città. Questo è ciò che ci si augura per il Cambellotti e per cui si sta lavorando. L'assessore ha inoltre comunicato che sono pronte le procedure per il bando per la nomina del Direttore Scientifico del Museo. Consci che i finanziamenti ottenuti forse non saranno sufficienti per rivoluzionare un intero museo, si tornerà alla ricerca di fondi, perché intrapresa questa strada non si potrà  tornare indietro, si dovrà solo fare meglio.

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