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Martedì, 16 Aprile 2024
Cultura

One Shot: la prima web serie girata totalmente in pianosequenza dal giovane regista Simone Albano

Un giovane regista pontino si cimenta con le web serie: Simone Albano annuncia la fine delle riprese della prima stagione di One Shot, la prima web serie girata totalmente in pianosequenza

Simone Albano, giovane cineasta che lavora in terra pontina, nella sua seppur breve carriera, ha dimostrato di amare le sperimentazioni: con il cortometraggio girato lo scorso anno Comevuoichemichiami ha sperimentato nuove vie di produzione con il crowdfunding, e con il suo nuovo progetto, la web serie One Shot, ha deciso di osare giocando con il pianosequenza.

Questo tipo di ripresa, molto raffinata e suggestiva, utilizzata con vari esiti dai più talentuosi cineasti della storia del cinema (da Orson Welles che la usò per primo a Hitchcock, da Renoir a Godard e Antonioni, da Tarantino a Inarritu e molti altri), consiste in una lunga sequenza priva di montaggio, durante la quale la macchina da presa, cambiando il fuoco e la posizione, diventa strumento narrativo mobile e sensibile all’interno della scena.

Simone Albano ha deciso di cogliere una sfida ambiziosa realizzando un’intera web serie in piano sequenza. L’idea è nata dalla realizzazione del cortometraggio Notte di Ordinaria Follia e, grazie al supporto della Alkemical Productions, è diventata realtà concludendo le riprese proprio in questi giorni.

One Shot riprende l’ambientazione latinense e il genere reso popolare dal grande Quentin Tarantino, che Simone Albano aveva già testato in Notte di Ordinaria Follia, e che ripropone ora nella prima serie composta di 4 episodi che introducono i personaggi principali le cui vicende saranno poi narrate nelle serie seguenti.

La lavorazione di questa prima serie si è conclusa in questi giorni e ha visto collaborare con Simone Albano, che ha scritto e diretto la serie, importanti professionisti del mondo del cinema come Carlo Sgambato, operatore che ha lavorato anche con Michele Placido sul set di 7 minuti, il fonico Emiliano Locatelli, ultimamente impegnato sul set di Lasciami per sempre, il nuovo film di Simona Izzo.

Conosciamo meglio Simone Albano: Come è nata l’idea di utilizzare il piano sequenza? Quale è stato il primo film in cui l’hai visto utilizzare?  Quale quello che ti ha più influenzato?

Simone Albano: L'idea di utilizzare il pianosequenza mi è stata suggerita da un collega che aveva voglia di girare un corto con questa tecnica, e mi propose di scrivere una storia e realizzarla. Sono sempre stato patito di questa tecnica, la adoro e ogni qualvolta ne ho l'occasione la utilizzo. La prima volta che l'ho utilizzata è stata nel 2009, quando frequentavo ancora l'Accademia di Cinema, insieme ad un compagno di corso ci siamo cimentati, con scarsi risultati, a girare un intero corto in pianosequenza. Dopo anni e varie esperienze mi sono sentito pronto a riprovare, questa volta con attrezzature più adatte.
Ricordo come fosse ieri la prima volta che venni a conoscenza di questa tecnica, avevo 15 anni e frequentavo le superiori: un professore ci fece vedere NODO ALLA GOLA di Alfred Hitchcock, e ne rimasi folgorato. Osservare quello che era stato in grado di fare all’interno di un film, mi spronò a studiare le tecniche e a continuare a migliorarmi.
Quello che maggiormente mi ha influenzato non è stato un film visto al cinema, ma una puntata di una serie tv (True Detective - 2014) in cui viene usata la tecnica del pianosequenza per ben 6 minuti, la cosa che più mi ha sorpreso è stata la complessità: a un certo punto la cinepresa scavalca una recinzione alta 2 metri. Pazzesco!

Parlaci un po’ di te, come è nato il desiderio di fare il regista? Quale è stato il percorso per diventarlo?

Simone Albano: Quando mi chiedono questa cosa rispondo sempre che non ricordo precisamente il momento in cui ho intuito che volevo fare il regista, ma ricordo il film che mi ha colpito nel profondo e mi ha fatto dire: “Sì, voglio raccontare storie come queste e far emozionare le persone”. Poi da quel momento ho iniziato ad avvicinarmi alla fotografia e al video. Quando avevo 17 anni già sapevo che avrei voluto fare questo mestiere. Ah! Il film era "Buon compleanno Mr Grape" e avevo 13 anni.
All'età di 19 anni ho iniziato a frequentare l'Accademia del Cinema di Cinecittà, all'epoca chiamata NUCT, oggi riconosciuta come ROMA FILM ACCADEMY. Ho trascorso a Roma 3 anni tra accademia e corti con i colleghi. È stato difficile, ho lavorato sodo e ogni estate tornavo al mio paese, Bracigliano(SA), per poter lavorare e mettere da parte i soldi che poi a ottobre utilizzavo per pagarmi gli studi. Sacrifici che però hanno portato i loro risultati. Dopo il periodo dell’Accademia, ho resistito a Roma per un altro anno, senza riuscire a realizzare nulla e a lavorare nel mio campo. Avevo perso quasi le speranze, fino a quando poi ho deciso di andarmene in Australia per fare un’esperienza di vita. Ci sono rimasto due anni e lì ho capito che non potevo abbandonare le mie passioni. In quei due anni sono maturato a livello professionale e personale, ho imparato il vero mestiere del regista e del produttore. Ho realizzato il mio primo lungometraggio all'età di 24 anni, e poi un cortometraggio "Something about you" che mi ha dato grandi soddisfazioni ai festival. Tornato in Italia mi sono dato da fare, e ho capito che avrei potuto continuare questo percorso. Ho iniziato a lavorare sul serio sui set. Ho iniziato a conoscere diverse produzioni lavorando a film importanti con protagonisti come Sergio Rubini, Checco Zalone, Michele Placido. L'ultimo film a cui ho lavorato come assistente di produzione è il film di SIMONA IZZO che uscirà nelle sale ad aprile "Lasciami per sempre".

Come è avvenuto l’incontro con l’Alkemical Productions? Come è stato lavorare con loro e con professionisti come Carlo Sgambato ed Emiliano Locatelli?

Simone Albano: Dopo aver realizzato il corto in pianosequenza, e averlo messo on line, una produzione indipendente lo ha visto, e mi ha contattato: voleva collaborare con me. Questa produzione si chiama ALKEMICAL PRODUCTIONS, ed è una nuova realtà pontina che vuole farsi conoscere. Io ho presentato la mia idea di webserie, e loro l'hanno sposata co-producendo questo sogno. Sono persone vere e molto umili, grazie alla loro esperienza mi hanno messo in condizione di realizzare i miei progetti.
Lavorare con professionisti come Carlo Sgambato ed Emiliano Locatelli, per me è stato un onore. Con Carlo mi sono trovato benissimo sin dal primo momento, siamo prima di tutto amici e poi colleghi. Lui è un ottimo direttore della fotografia, ha una visione molto particolare del mondo. Emiliano, che ho conosciuto sul set della IZZO, è strepitoso: nelle esperienze precedenti di fonici ne ho conosciuti molti, ma lui è quello con cui mi sono trovato meglio. Riesce a risolvere ogni tipo di problema, senza neanche dirmelo: se c’è qualche imprevisto, prima lo risolve e poi mi dice "C'era un problema ma ora facciamone un altra che andrà meglio". Emiliano ha deciso di darmi una mano anche con la produzione, affiancandosi all’Alkemical Productions, lui ha una sua casa di produzione che si chiama White Dust, e ha abbracciato il progetto donandomi la sua attrezzatura audio per ammortizzare i costi di produzione.

La serie One Shot sarà disponile in estate. Per restare aggiornati sulle attività di Simone Albano e le news su One Shot è possibile seguire la serie sui principali social network:  FACEBOOK  INSTAGRAM TWITTER

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