Al Festival delle Arti di Villa Fogliano: Il Giardino di Mangrovie
Si apre il Festival delle Arti di Villa Fogliano, e lo fa in grande stile, come lo richiede un traguardo importante come il ventennale di attività, producendo uno spettacolo teatrale: Il Giardino di Mangrovie scritto da Renato Gabriele e diretto da Danilo Proia.
La pièce è tratta dal testo poetico di Renato Gabriele Il pensiero molle di Costante Porfirio e vede in scena Elisabetta Femiano e Emanuele Vezzoli in una scenografia suggestiva, arricchita dai costumi di Liliana Raimondi.
Lo spettacolo è ambientato in un paese spaccato in due da un terremoto: da una parte la vita continua e dall’altra si forma una palude, in cui tutto ristagna, anche i sentimenti e le idee delle persone.
Nella parte paludosa si trova a vivere Costante Porfirio (interpretato da Emanuele Vezzoli) e il Convivente (interpretato da Elisabeta Femiano), che altri non è che il suo alter ego, ciò che lo mantiene in contatto con la realtà che scorre, poiché Costante ha deciso di vivere in solitudine in una stamberga abbandonata per poter esprimere liberamente la propria arte.
Il dualismo è perno centrale del dramma, città e palude, presente e passato, Costante e il Convivente, creatività e razionalità, che i due personaggi principali incarnano.
Ma perno centrale è anche la mancanza, la distanza, la negazione, l’artista che è libero solo se lontano dalla società, che è creativo nel momento in cui si estranea dal mondo.
In un braccio di ferro tra le ragioni di ciascuno, i due personaggi lottano e si amano e cercano una strada per convivere, questa lotta sfocia in registri stilistici di volta in volta diversi, dal tragico alla commedia, e infine al dramma.
Uno spettacolo che toccherà nel profondo lo spettatore, portandolo a riflettere sulla lotta tra eroe e anti-eroe, su ciò che siamo e quello che avremmo voluto essere.