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Il Comune approva la Carta della partecipazione: un decalogo per la cooperazione

L'approvazione oggi all’unanimità nel corso della commissione Città Internazionale. Nell'ambito della commissione illustrato anche il progetto internazionale “La città dei bambini”

E’ stata approvata all’unanimità dalla commissione Città Internazionale che si è riunita in mattinata la proposta di delibera per l’adesione del Comune di Latina alla Carta della Partecipazione. Si tratta di una Carta che enuncia dieci principi che devono guidare chi costruisce percorsi di partecipazione: dall’informazione alla fiducia, dall’inclusione all’equità passando per la cooperazione e valutazione. Il decalogo ha raccolto adesioni di enti e realtà associative di tutt’Italia e sta avendo un ottimo riscontro nel Lazio: così hanno sottolineato nel corso della seduta i rappresentanti del coordinamento “Via Libera”, che riunisce le associazioni di volontariato e promozione sociale presenti sul territorio comunale e dal quale è giunto l’invito ad aderire alla causa.

"Come amministrazione abbiamo raccolto l’invito del Coordinamento con convinzione – ha sottolineato l’assessora alla Città Internazionale e alla Partecipazione Cristina Leggio – in quanto l’adesione alla Carta si inserisce nel percorso avviato per la cura e la gestione condivisa dei beni comuni suggerendo nuovi spunti e criteri. La Carta, infatti, è uno strumento in evoluzione, aperto a nuovi contributi da parte degli enti che vi aderiscono e che ci mette in rete con altre realtà che la stanno sperimentando e con cui ha senso dialogare per implementare il linguaggio della partecipazione". Anche i comuni di Milano, Firenze e Matera e l’Inu (Istituto Nazionale di Urbanistica) hanno adottato di recente la Carta della Partecipazione. La proposta di delibera passerà ora all’esame del Consiglio Comunale per l’approvazione definitiva.

Nell'ambito della commissione è stato anche illustrato dal funzionario del servizio Affari Istituzionali Luigi Terrianò il progetto internazionale “La città dei bambini”, di cui la Regione Lazio è capofila. Dall’iniziativa, nata a Fano nel 1991, è nata una rete internazionale che coinvolge centinaia di città e scuole in diversi paesi dell’Europa e dell’America Latina. Il progetto ha l’intento di promuovere il cambiamento del parametro di governo della città assumendo quale punto di riferimento il bambino. I sindaci sono invitati a riprogrammare la città attraverso le esigenze e la voce dei bambini che assumono un ruolo attivo in questo processo di cambiamento riappropriandosi dello spazio urbano. 

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