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Scoppia il “caso Macrì”, l'opposizione: “L’amministrazione le affida l’incarico ma lei non ha i titoli”

L’intervento di Lbc, M5S, Pd e Per Latina 2032: “Possibile anomalia nell’affidamento ad interim dell’incarico di responsabile dell’ufficio legale del Comune alla segretaria generale al centro di un’istruttoria avviata dall’Ordine degli avvocati”

“Apprendiamo dalla stampa che potrebbe esserci una situazione di grave anomalia nell’affidamento ad interim dell’incarico di responsabile dell’ufficio legale del Comune di Latina. Incarico conferito alla segretaria generale, Alessandra Macrì, che non risulta iscritta all’elenco speciale degli avvocati dipendenti degli enti pubblici”: con queste parole si esprimono compatti i gruppi consiliari di opposizione sul caso che vede la segretaria generale Alessandra Macrì "al centro di un’istruttoria avviata dal Consiglio dell’Ordine degli avvocati di Latina e scaturita da un ricorso al Tar dell’ex dirigente dell’Avvocatura Di Leginio". 

“Oltre alla mancanza dei requisiti richiesti - aggiungono poi i consiglieri di minoranza -, appare ancora più grave la mancata conformità alla legge che regolamenta l’autonomia e la piena indipendenza organizzativa dell’avvocatura comunale, rispetto all’apparato amministrativo dell’ente di appartenenza. Circostanze che, se confermate, assumerebbero gravi connotazioni e responsabilità politiche: saremmo di fronte all’ennesimo tentativo di gestire la cosa pubblica in funzione di interessi partitici. L’operato dell’avvocatura comunale inevitabilmente si pone in relazione con le scelte di chi guida l’amministrazione, ma l’autonomia del settore legale deve essere garantita per legge.

Per gli esponenti di Lbc, M5S, Pd e Per Latina 2032 in piazza del Popolo, la questione porta alla ribalta un tema fondamentale, già denunciato: “Questa amministrazione continua ad applicare il sistema dello spoil system sugli incarichi dirigenziali a proprio piacimento, evidentemente per indirizzare verso una determinata linea di governo la città. Ci chiediamo a questo punto quale sia l'indirizzo politico che vuole portare avanti rispetto all'avvocatura e alla gestione dei contenziosi dell’Ente. Preme saperlo – continuano i consiglieri – perché il contenzioso del Comune di Latina è tra i più alti della provincia e il servizio svolto dall’avvocatura comunale ha consentito all’Ente di vincere numerose cause milionarie, mettendo al sicuro il bilancio. L’amministrazione Celentano ha deciso di non prorogare l’incarico dirigenziale all’avvocato Francesco Paolo Cavalcanti e di affidarlo, temporaneamente e a quanto pare senza i titoli necessari, alla segretaria generale. Sono passati sei mesi e dell’affidamento al nuovo dirigente non c’è traccia. La macrostruttura del Comune è stata completamente riorganizzata, ma l’avvocatura è rimasta fuori, scomparsa dai radar: è una dimenticanza o una precisa scelta politica?.

L’opposizione chiede dunque alla sindaca trasparenza: “L’indirizzo che si sta perseguendo è quello di procedere tra incarichi esterni affidati discrezionalmente e a pagamento e transazioni incondizionate, congelando di fatto l'attività dell'avvocatura comunale? Chi c’è davvero alla regia del settore legale del Comune? Riteniamo che per un capoluogo di provincia tale servizio sia un’esigenza irrinunciabile. Invitiamo pertanto la sindaca a procedere con la nomina del nuovo dirigente, affinché il servizio possa riprendere a esercitare il suo ruolo di difesa dei diritti dell’Ente a pieno titolo e in completa autonomia. Il perdurare di questa situazione rappresenterebbe - concludono dall’opposizione - l’ennesima pericolosa presa in giro a danno della comunità”.

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