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Politica

Emergenza climatica, un Consiglio comunale straordinario con gli studenti a Latina

Alla seduta che si è tenuta presso la Curia Vescovile ha partecipato anche l’ex ministro dell’Ambiente Clini. Sindaco Coletta: “E’ in gioco il futuro del nostro pianeta e la politica deve sapersi assumere le proprie responsabilità”

Un Consiglio comunale ad hoc oggi a Latina per trattare il tema dell’emergenza climatica. Questa mattina, 18 novembre, la seduta straordinaria, proposta dal sidnaco Coletta, si è svolta presso l’Auditorium della Curia Vescovile ed è stata rivolta in particolare alle giovani generazioni.

Tanti gli studenti degli istituti superiori di Latina che hanno preso parte all’Assise incentrata in particolare sull'impegno del Comune nel portare avanti politiche, almeno nell'ambito territoriale, che possano incidere sul tema della sostenibilità e dell'economia circolare. Tra gli ospiti chiamati ad intervenire davanti ai ragazzi questa mattina anche l’ex ministro dell’Ambiente Corrado Clini. “Sul tema dell’emergenza climatica è in gioco il futuro del nostro pianeta e la politica deve sapersi assumere le proprie responsabilità attraverso le scelte a tutti i livelli che sia una legge nazionale o, come nel nostro caso, una delibera di Consiglio. La strada dello sviluppo sostenibile, della Green Economy e dell’economia circolare - ha detto il sindaco Damiano Coletta nel corso del suo intervento - è una strada che deve essere percorsa oggi per assicurare un domani migliore e diverso per le future generazioni. Ecco, questo è un momento in cui la politica deve sapersi mettere in ascolto dei nostri giovani”.

Campagna: "Orgogliosa della mia generazione"

"Quello di oggi è stato un Consiglio comunale molto importante su una tematica secondo me prioritaria che richiede interventi urgenti da parte della politica - ha detto la consigliera Valeria Campagna -. Oggi abbiamo avuto l’onore, in qualità di rappresentanti, di ascoltare direttamente gli studenti della nostra città che finalmente hanno potuto giocare un ruolo da protagonisti assoluti, non solo nelle piazze e nelle aule scolastiche, ma finalmente negli spazi decisionali della città. Vedere gli studenti determinati a voler portare avanti le loro battaglie mi rende orgogliosa della mia generazione e per questo voglio ringraziare tutti gli studenti per il contributo fondamentale che hanno fornito in questi mesi di dialogo con l’amministrazione, senza i quali il consiglio di oggi non sarebbe stato possibile. Condivido la necessità degli studenti di dare concretezza alle loro proposte: per questo presenterò una mozione nel prossimo consiglio comunale attorno alla quale spero di aggregare il consenso anche delle forze di minoranza. Obiettivo della mozione sarà proprio quello di chiedere al Sindaco e alla Giunta di impegnarsi rispetto alle richieste fatte degli studenti.

Il discorso del sindaco Damiano Coletta

Il mio benvenuto da parte di tutta la città alle ragazze e ai ragazzi oggi qui presenti in questo Consiglio Comunale aperto ai giovani studenti sul tema dell’emergenza climatica.
Un Consiglio Comunale su un tema sempre più drammaticamente attuale alla luce degli ultimi eventi accaduti in questi ultimi giorni in gran parte del nostro Paese, in particolare a Venezia, e nel nostro territorio.
Un grazie particolare e sincero va al nostro Vescovo Sua Eccellenza Mariano Crociata per averci messo a disposizione questa splendida sala.
Dal 20 al 27 settembre scorso circa 7.6 milioni di persone, in particolare i giovani di “Fridays For Future”, in più di 6 mila eventi in 185 paesi hanno manifestato per chiedere un’azione globale in difesa dell’ambiente per contrastare gli effetti dei cambiamenti climatici legati principalmente al fenomeno del riscaldamento globale.
Il completo abbandono dei combustibili fossili, la fine della devastazione e della deforestazione nella foresta pluviale amazzonica e una completa ed immediata transizione verso le energie rinnovabili.
Questi i cardini delle loro richieste nel loro grido d’allarme rivolto ai politici di tutto il pianeta.
Siamo tutti vittime e nello stesso tempo responsabili dell’attuale emergenza climatica.
In particolare per ciò che accade e che potrà accadere nel nostro Paese.
In una recente ricerca l’Enea, agenzia che si occupa fra l’altro di sviluppo economico sostenibile, informa che ci sono ben 33 “aree sensibili che sulla base della loro posizione sono particolarmente vulnerabili al futuro innalzamento del livello del mare”.
In particolare: la costa settentrionale dell’Adriatico tra Trieste e Ravenna, la pianura costiera della Versilia, la pianura pontina, le piane dei fiumi Sele e Volturno, Taranto, la costa catanese, Cagliari e Oristano, Fiumicino con il suo aeroporto internazionale.
A livello globale si è calcolato che 177 milioni di persone vivono attualmente in “aree potenzialmente sommerse” nel 2100.
Sulla base di questo la politica deve fare delle scelte.
L’Unione Europea da anni chiede ai Paesi membri di fare interventi strutturali e di dotarsi di “piani nazionali di adattamenti al clima” anche perché mette a disposizione importanti finanziamenti economici.
In Italia oltre 435 mila imprese negli ultimi 5 anni, hanno investito in prodotti e tecnologie green per ridurre l’impatto ambientale, risparmiare energia e contenere le emissioni di CO2.
Sempre in Italia i Green Jobs cioè le persone che lavorano in questo settore sono 3,1 milioni, il 13,4% degli occupati.
Si stima, dal rapporto GreenItaly della Fondazione Symbola, che nei prossimi 5 anni l’economia circolare e sostenibile offrirà una opportunità di lavoro su 5 sia nel settore privato che nel pubblico.
C’ero anch’io il 27 settembre scorso al Parco Falcone e Borsellino insieme alle migliaia di ragazze e ragazzi che sfilavano in corteo.
E mi è sembrato giusto invitarli qui, in un Consiglio Comunale interamente dedicato a questo tema, per ascoltarli.
E di fronte ad un tema come questo non esistono ‘ben altre priorità’ perché sul tema dell’emergenza climatica è in gioco il futuro del nostro pianeta e la politica deve sapersi assumere le proprie responsabilità attraverso le scelte a tutti i livelli che sia una legge nazionale o, come nel nostro caso, una delibera di consiglio.
La strada dello sviluppo sostenibile, della Green Economy e dell’economia circolare è una strada che deve essere percorsa oggi per assicurare un domani migliore e diverso per le future generazioni.
Ecco, questo è un momento in cui la politica deve sapersi mettere in ascolto dei nostri giovani
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