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Ancora sul decreto “Salva Italia”, Cusani: “Provincia ente utilie”

Il presidente e l'assessore Silvio D'Arco tornano sul tanto chiacchierato ruolo dell'ente messo in discussione dal governo: "Non siamo la principale fonte di sperpero economico"

“La Provincia non è affatto un ente inutile”. Questo è il messaggio che ancora una volta l’Ente di via Costa vuole lanciare all’indomani del decreto “Salva Italia” promulgato dal governo Monti che considera le amministrazioni provinciali “la principale fonte di sperpero delle risorse economiche nazionali”.

Un'idea che proprio non è andata giu al presidente Cusani che ha distanza di settimane dalla minaccia di lasciare l’Upi e dalla forte protesta contro il presidente del consiglio torna prepotentemente sull’argomento.

“È facile per chi, come noi, ha vissuto gli ultimi otto anni all’interno dell’istituzione provincia testimoniare invece che è un ente super utile, anche per quanto riguarda, ad esempio, i temi dell’occupazione e la soluzione delle crisi industriali, che sono ormai tante anche sul territorio pontino” si legge in una nota della Provincia -.Significativi sono stati i momenti di sostegno che la Provincia di Latina ha conferito nel 2011 alle 19 vertenze di crisi industriali, che hanno interessato in maniera trasversale i diversi comparti economici”

“All’interno di questo quadro e con i pesanti tagli finanziari operati dal Governo centrale e dalla Regione Lazio, la Provincia ha svolto in ogni modo un ruolo attivo, ma anche di supplenza e supporto verso le parti sociali e nei confronti degli organi istituzionali superiori” prosegue l’Ente di via Costa.

“Abbiamo attivato – affermano il presidente Armando Cusani e l’assessore alle crisi industriali Silvio D’Arco - tavoli di partenariato sociale e istituzionale, sia a livello ministeriale che regionale, che ci ha consentito di attivare e velocizzare tutti i canali finanziari e gli incentivi previsti dalle normative in materia di ammortizzatori sociali e di sostegno al credito per le imprese. Con la cooperazione sociale e istituzionale è stato poi possibile attutire l’impatto sociale e assicurare un minimo di reddito ai lavoratori e alle loro famiglie, anche con i tirocini formativi e le borse lavoro in favore di giovani, donne e dei ceti sociali più deboli”.

Uno sguardo viene lanciato anche al futuro. “Abbiamo la netta percezione – proseguono Cusani e D’Arco -, suffragata dai numeri, che una rinnovata consapevolezza per il territorio pontino è in atto perché questo mantiene potenzialità inespresse, e che può ancora contare su un’idea di sviluppo che inglobi il comparto turistico e la messa a sistema dei sistemi produttivi come: il chimico farmaceutico, l’agroindustriale, la nautica da diporto e l’agroalimentare di qualità. Sistemi produttivi riconosciuti da leggi nazionali e regionali, che hanno solo bisogno di essere riorganizzati e finanziati adeguatamente dalla Regione Lazio, e governati non dalla Capitale ma dall’imprenditoria locale”.

"Nel 2012 - terminano Cusani e D’Arco – la Provincia di Latina ripartirà dal comparto turistico e dai sistemi produttivi locali, per essere, fino all’ultimo giorno utile, una Provincia utile per i suoi cittadini”.
 

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