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Dimensionamento scolastico, la Gilda “boccia” le proposte del Comune

Critica la posizione del sindacato dopo l’incontro con l’assessore e i dirigenti scolastici. Giovannini: "Non ci sono motivazioni forti a sostegno delle proposte"

“Boccia” le proposte del Comune sul dimensionamento scolastico la Gilda Unams di Latina, non uscita soddisfatta dall’incontro che si è tenuto sul tema lo scorso 23 agosto. “Ogni volta che si attuano misure di dimensionamento della rete scolastica si penalizzano e destabilizzano gli organici e si determina una perdita non solo di cattedre, ma anche di continuità didattica per gli studenti” commenta la coordinatrice Patrizia Giovannini. 

Secondo il sindacato “non ci sono motivazioni forti a sostegno delle proposte di intervento avanzate dall’Amministrazione comunale. Sullo scorporo del plesso di Borgo Piave dall’istituto comprensivo Prampolini (con conseguente annessione alla Don Milani) - spiegano dalla Gilda - nemmeno c’è accordo unanime da parte di entrambe le scuole coinvolte”. “Abbiamo scoperto che in merito alla proposta del Comune, il Prampolini si é espresso con parere negativo, tanto a livello di Consiglio d’istituto quanto come dirigenza scolastica" spiega Giovannini. Un motivo in più per ragionare sull’opportunità dell’operazione, ritenuta dal sindacato inutile oltre che dannosa. "Entrambe le scuole sono dimensionate, ovvero contano più del minimo di 600 alunni. Inoltre, le Linee guida della Regione Lazio sul dimensionamento – continua la segretaria della Gilda - ribadiscono l’importanza di mantenere fede alla territorialità e alla stabilizzazione degli organici. Il plesso di Borgo Piave è vicino al Prampolini più che alla Don Milani, non si comprende dunque la necessità di questa operazione”.

La seconda proposta fatta al tavolo del 23 agosto prevede una rimodulazione del dimensionamento operato lo scorso anno per gli IC Cena e Volta. “A quest’ultimo, in particolare - prosegue ancora il sindacato -, si vorrebbe accorpare la scuola primaria di piazza Moro e togliere piazza Dante per unirla questa volta all’IC Tasso. Un’operazione dettata da motivi legati al flusso di iscrizioni, sostiene l’amministrazione”. “In realtà – ricorda Patrizia Giovannini - già lo scorso anno piazza Dante era stata tolta alla Cena e annessa alla Volta proprio per scongiurare una situazione di previsto sottodimensionamento dovuto al mancato flusso della scuola primaria, divenuto segmento assente per l’IC Volta. Al di là della bontà di questo precedente dimensionamento e della capacità previsionale che si sarebbe dovuta esercitare al momento dell’istituzione di una scuola media a 50 metri dalla Volta invece che altrove, non si può oggi tornare a dimensionare senza avere osservato l’andamento delle iscrizioni nell’istituto nei prossimi quattro anni. E la medesima situazione è da considerarsi per l’IC Cena”.

La Gilda ritiene “incomprensibili" anche le ragioni che hanno portato a ridimensionare l’IC Cena: “L’istituto non lo chiede e anche in questo caso non vengono rispettate le Linee guida approvate dalla giunta regionale che prescrivono un periodo di monitoraggio appena avviato il dimensionamento. Borgo Faiti – aggiunge poi Giovannini – è l’unico istituto ad avere meno di 800 alunni, ma è una realtà in crescita, nata nel 2012 “dal nulla”, senza struttura né mezzi e con grandi difficoltà materiali, ad oggi tuttavia superate. Se non si ritiene di intervenire su questo IC, figuriamoci sugli altri”.

Pur dicendosi aperta a qualsiasi confronto, la posizione della Gilda resta negativa rispetto a tutte le proposte messe sul tavolo dall’Amministrazione. “Queste operazioni finiscono con il compromettere gli organici delle scuole, oltre che la continuità del percorso di studi dei ragazzi. Riteniamo invece necessario – conclude la Giovannini – un intervento strutturale su tutti gli edifici scolastici di proprietà comunale così come un potenziamento delle figure degli OSS per l’assistenza materiale ai ragazzi diversamente abili poiché tali figure sono in difetto nelle scuole pontine”. Tema su cui la Gilda intende chiedere all’amministrazione un confronto ad hoc.

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