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Politica Formia

Amministrative 2018, Conte candidato a sindaco a Formia: “Un debito morale con la città”

L’aspirante primo cittadino: “Devo molto ai formiani che per 20 anni mi hanno votato in Parlamento che mi chiedono di impegnarmi per risollevare la città”

Una candidatura che nasce anche quasi come forma di riconoscenza nei confronti dei formiani, da una sorta di “debito morale” per averlo sempre sostenuto nei 20 anni in cui è stato in Parlamento. Anche così Gianfranco Conte, aspirante sindaco in corsa per le elezioni del 10 giugno a Formia sostenuto dalla lista “Formia Con Te”, spiega la sua candidatura. Ex Forza Italia, nel corso dei 20 anni da deputato è stato sottosegretario di Stato ai rapporti con il parlamento ed presidente della commissione Finanze della Camera dei Deputati.

Perché candidarsi a sindaco proprio ora, dopo che per 5 anni è stato lontano dalla politica e soprattutto in un momento in cui a Formia il centrodestra si presenta quantomai frammentato?

“Ho avuto diversi inviti a candidarmi ma ho sempre rifiutato, anche perché per lavorare bene c’è bisogno di una squadra coesa e io sono solito porre determinate condizioni; non si può soggiacere ad interessi particolari. Ho fatto per 20 anni il parlamentare e non ho mai avuto un commento negativo. Per questo volevo iniziare questa avventura avendo una squadra che fosse proiettata a rimettere in sesto questa città. Ed un risultato l’ho ottenuto - commenta sorridendo Gianfranco Conte -: mentre prima era evidente il contrasto interno, probabilmente la scelta del senatore Fazzone di proporre il mio nome ha messo in condizione gli altri di unirsi tutti piuttosto di avermi candidato a sindaco”. 

Una corsa quella per diventare primo cittadino di Formia mai messa in discussione da Gianfranco Conte. “Avendo iniziato questo percorso con delle persone che credevano in mee  ho inteso mantenere la mia promessa, da qui arriva la mia candidatura, che non ho mai messo in discussione e che sto portando avanti fino alla fine; candidatura che ha anche un’altra spiegazione: sono stato votato in questo territorio per 20 anni di seguito e ritenevo di avere un debito morale nei confronti dei cittadini che mi hanno sempre sostenuto e che mi chiedevano di impegnarmi per risollevare la nostra città”. 

L’ha un po' delusa il mancato sostegno in queste elezioni di FI, entrata poi nella grande coalizione guidata da Pasquale Cardillo Cupo? 

“Assolutamente no. Quando ho lasciato la politica 5 anni fa ho ringraziato Forza Italia per avermi dato l’occasione di fare politica e di avere posti di responsabilità; poi ho deciso di uscirne, e ovviamente la politica va avanti e le situazioni cambiano. Quello secondo me che conta veramente nelle amministrazioni comunali non sono le categorie tradizionali di destra o sinistra, ma le politiche che ognuno fa indipendentemente dalle collocazioni”.  

Come arriva Formia alle elezioni?

“Ho avuto modo in questi giorni di girare e di incontrare tante persone e intorno a me vedo una città che ha perso il suo ruolo guida all’interno di questa circoscrizione: negozi chiusi o il valore delle case dimezzato, per fare degli esempi, sono segnali di una scarsa capacità delle Amministrazioni che si sono susseguite di far mantenere a Formia il ruolo che aveva acquisito come città dei servizi, del commercio, del turismo. Noi abbiamo un patrimonio archegologico straordinario ma è completamente abbandonato a se stesso, ci sono delle risorse naturali che andrebbero sfruttate al meglio. Vedere la città in questa condizione comatosa mi fa male ed è per questo che ho deciso di offrire il mio impegno per cambiare lo stato delle cose”. 

Come invertire questa rotta? Di cosa necessita Formia?

“Innanzitutto una volta capite le ragioni del degrado bisogna portare dei correttivi che mettano la città nelle condizioni di essere attrattiva sia sotto il profilo commerciale che turistico; bisogna fare un grande patto tra cittadini, imprenditori e Amministrazione per rilanciare l’immagine di Formia. Sta tutto qui il mio slogan ‘Cambia il presente progetta il futuro’: bisogna infatti iniziare a pensare anche al futuro della città, oltre che intervenire nell’immediato per cambiare lo stato attuale, mettendo a posto la città in termini di decoro urbano, di manutenzione delle strade o dello stato dei servizi. Ma tra i primi interventi c’è sicuramente quello di rimettere in moto la macchina amministrativa che funziona male e che deve garantire al meglio la qualità dei servizi. Con i dipendenti comunali, se dovessi essere eletto sindaco, punto ad avere un rapporto franco, tra le prime cose da fare quello di parlare con loro per spiegare quali sono gli obiettivi e di coinvolgerli”. 

Com’è invece la risposta dei cittadini? Ha percepito la loro voglia di partecipare ancora alla vita politica della città?

“Vedo nei cittadini che ho incontrato una voglia di riscatto. Sono confusi per la differente composizione delle varie liste ma dalle persone con cui ho parlato in queste settimane traspare la voglia di cambiamento e di concretezza. Credo che sei i cittadini hanno metabolizzato lo stato della città e vogliono guardare avanti e cercare una svolta voteranno consapevolmente”

Quali sono i punti più importanti del programma?

“Oltre al rilancio economico, una priorità, bisogna puntare su alcune cose specifiche, come far ritornare Formia ad essere una città dello sport recuperando il ruolo che tanto lustro ci ha dato anche livello nazionale, mettere a fattor comune tutti i beni archeologici per fare una proposta che possa coinvolgere i giovani. La mia idea è quella di trattenere i giovani qui aiutandoli anche in termini di autoimprenditorialità, start up, facilitazioni per associazionismo e cooperative. E poi interventi per il futuro con due progetti di finanza importanti per risolvere gli storici problemi della città legati al traffico”.

  

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