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Politica Formia

Comunali a Formia, continuità ed innovazione per la candidatura a sindaco di Marciano

“Voglio un governo progressista e innovativo per la mia città” dichiara Claudio Marciano candidato del Pd. La ripubblicizzazione dei servizi locali tra le priorità per Formia

Continuità ed innovazione: queste in estrema sintesi le direttive verso cui si muove la candidatura a sindaco di Claudio Marciano alla guida di una coalizione composta, al momento, dal Partito Democratico e dal movimento Formia Bene Comune, che raccoglie alcune esperienze sociali, politiche e civili della sinistra. E’ iniziata nei giorni scorsi la raccolta delle firme che porterà entro sabato 12 maggio alla presentazione delle liste in vista del voto per le comunali fissato per il 10 giugno.

Governo progressista e innovativo

“Ho deciso di candidarmi a sindaco perché voglio un governo progressista e innovativo per la mia città” spiega nella sua presentazione Claudio Marciano, ex assessore alla Sostenibilità Urbana, Polizia locale, Politiche giovanili e Smart City durante l’amministrazione di Sandro Bartolomeo. “La mia è una candidatura, e qui sta la prima innovazione, completamente inedita perché lo schieramento che mi sostiene è molto diverso dal centrosinistra classico che ha governato in questa città. Il Pd, che ha una lista fortemente rinnovata rispetto al passato, mi ha indicato come candidato sindaco, ma l’alleanza è comunque aperta a tutto il mondo progressista e ne fanno parte singole componenti della sinistra, come anche del mondo ambientalista, della cultura, il volontariato e l’associazionismo cattolico di base. Quindi Formia Bene Comune è questa forma di allargamento del Pd verso uno schieramento civico-progressista che è il primo elemento di novità”.

Il secondo elemento di novità, ma che incorpora in sé anche la continuità, è il programma. “Parlare di futuro oggi è fondamentale ma non si può pensare che la storia cominci adesso - spiega l’aspirante sindaco -. Un primo esempio è il provvedimento, fondamentale per la città, di una nuova mobilità sostenibile che non può prescindere da tutto il lavoro che ho fatto per l’elaborazione del piano urbano del traffico. Lo stesso discorso vale anche per il piano regolatore generale che potrà essere approvato rapidamente grazie al lavoro straordinario fatto nei 5 anni precedenti, come anche per il tema della gestione pubblica della sosta e del trasporto pubblico che possiamo realizzare perché abbiamo la Formia Rifiuti Zero come buon esempio di gestione pubblica”. 

Programma “condiviso”

Un programma “condiviso” quello su cui sono a lavoro Marciano e la sua coalizione in vista delle elezioni del 10 giugno. “Il nostro programma è in fase di redazione e continueremo a redigerlo ancora in campagna elettorale, anche se ovviamente alcuni punti fermi sono chiari e sono già stati elaborati. Nei giorni scorsi c’è stato un incontro innovativo a cui hanno partecipato simpatizzanti e candidati che, lavorando in diversi tavoli, hanno realizzato una serie di documenti che lo integreranno. Allo stesso tempo stiamo incontrando i cosiddetti ‘corpi intermedi’, come la direzione sanitaria, le organizzazioni di commercianti o i sindacati confederali, perché anche attraverso il loro ascolto noi realizzeremo il nostro programma. Io non credo nell’uomo unico al comando, credo più in un governo che coinvolga i cittadini nelle loro diverse articolazioni, i corpi intermedi e le strutture che aggregano la comunità nei suoi diversi interessi”. 

Le priorità per Formia

Tre le priorità su cui intervenire da subito. “La ripubblicizzazione dei servizi locali; così come abbiamo fatto con i rifiuti bisogna fare con la sosta e il trasporto pubblico, e dobbiamo gestirli in maniera integrata altrimenti la prima rimane al palo perché gli investimenti non vengono realizzati e il secondo perché non si hanno i soldi per fare gli investimenti; come bisogna portare avanti una battaglia straordinaria per la gestione pubblica dell’acqua a livello provinciale, anche se questo non è un argomento confinato alla volontà del singolo Comune. Secondo punto l’approvazione del piano urbano del traffico, del piano regolatore e del piano di zonizzazione acustica: tre documenti fondamentali che sono stati già in gran parte elaborati e condivisi dalla città e che nei primi sei mesi di Governo devono essere conclusi. L’altra grande battaglia, di natura ambientale, da portare avanti subito è quella contro il pontile petroli dell’Eni. Su questo non avremo nessuna prudenza: abbiamo una visione molto chiara di quello che deve essere fatto nel Golfo e speriamo che la Regione e gli altri Enti ci vengano dietro, ma se questo non dovesse accadere non avremo nessun timore ad organizzare una mobilitazione dei cittadini. Queste sono le priorità, insieme ad una necessaria e irrimandabile riorganizzazione degli uffici comunali da attuare nei primi mesi di Governo”. 

Acqua e crisi idrica

Oltre a quello della ripubblicizzazione dell’acqua, che vede Formia “guidare una battaglia insieme ad altri Comuni”, tema caldo in tutto il sud pontino è quello della “carenza idrica”, che nella scorsa estate si è trasformata in una vera e propria emergenza. “Al momento ci risulta che alcuni lavori annunciati sono stati realizzati nel centro cittadino, mentre non abbiamo novità sul secondo pozzo dell’Acervara, ed auspichiamo che entro giugno siano completati. Quello che faremo se saremo al Governo, è continuare a pressare Acqualatina e a chiedere ogni giorno la massima urgenza nella realizzazione di questi interventi. Ma soprattutto avanzeremo una proposta per il piano tariffario dell’anno prossimo affinché vengano triplicati gli investimenti sulla rete idrica del sud pontino, anche al costo di reperire questi fondi all’interno delle tariffe. Il sud ora ha bisogno di aiuto: così come il sud ha pagato le bollette in questi anni per la dearsenizzazione del nord, ora i costi che servono al sud pontino devono essere spalmati su tutto l’Ato4. Dall’altro lato, però, Acqualatina deve realizzare i lavori annunciati, non come è stato fatto negli ultimi 10 anni con gli investimenti che sono stati fortemente rallentati sebbene fossero previsti nel suo piano degli interventi. E la responsabilità di questo è della società ma anche di quella politica che ha sostenuto Acqualatina fino ad oggi”. 

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