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Politica

Regionali Lazio, il sondaggio: gli elettori scelgono il campo largo con un candidato unico

Un sondaggio Izi fa emergere che 3 su 4 dopo la sconfitta alle politiche vogliono un candidato unico per Pd, Si-Verdi, M5S, +Europa e Terzo Polo

La sconfitta del 25 settembre alle politiche ha segnato gli elettori di centrosinistra. Anche quelli un po' più spostati al centro, quindi riferibili all'area di Calenda e Renzi. Tanto che in prospettiva delle elezioni regionali - che si terranno tra metà gennaio e metà febbraio - l'esigenza è quella di un candidato unico per tutti. Un campo largo vero per arginare l'ondata delle destre. 

A far emergere questa richiesta è un sondaggio di Izi, che dopo il voto delle politiche ha chiesto ad un campione di oltre 2.000 persone, tutte maggiorenni e identificabili nell'elettorato dei partiti di centro (Iv Azione, +Europa) e centrosinistra (Pd, Si-Verdi) e del M5S, se preferissero un unico candidato alle prossime regionali. A rispondere di sì sono stati 3 su 4, ovvero il 76,2% degli intervistati. Il 14,7% non è d'accordo mentre solo il 9,1% non ha saputo esprimere una preferenza precisa. 

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Per Giacomo Spaini, amministratore delegato di Izi, l'interpretazione di questo dato sarebbe chiara: "Alle elezioni di settembre chi ha votato questi partiti ha fatto una scelta di bandiera - fa sapere -, perché la sconfitta era nelle previsioni di tutti. Ma questa sconfitta ha segnato questi elettori. Il loro messaggio è stato: 'abbiamo votato ma non vogliamo più perdere, quindi trovate il sistema di mettervi insieme per non perdere'. Insomma 3 elettori su 4, indirizzati su questi partiti, se pur con le differenze, vogliono essere competitivi e provare vincere". 

In sostanza la richiesta è di andare oltre le divisioni emerse soprattutto a livello nazionale e dare continuità al progetto del campo largo messo in piedi negli ultimi due anni da Zingaretti e Leodori in Regione con l'entrata in giunta delle due esponenti dei Cinquestelle Lombardi e Corrado: “Agli elettori intervistati non interessa il nome del candidato ma l’alleanza - precisa Spaini -, ovvero il fatto che sia salda e funzionale a vincere. E questo credo sia un messaggio per chi nei partiti sta discutendo di possibili alleanze proprio in queste ore”. 

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