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Elezioni Politiche 2013

Elezioni, Giuseppe Vacciano: senatore pontino del Movimento 5 Stelle

Eletto al Senato, Vacciano residente a Latina ha conseguito il diploma di ragioniere e lavora come Assistente di Cassa in Banca d'Italia proprio nella filiale del capoluogo pontino

È nato a Napoli ma da anni risiede a Latina; classe 1972 Giuseppe Vacciano è stato eletto senatore per il Movimento 5 Stelle nel Lazio.

Dopo il diploma di ragioniere conseguito nel 1991 ha  vinto il concorso per Assistente di Cassa in Banca d'Italia e nel settembre dello stesso anno ha iniziato a lavorare presso la Filiale di Ravenna, mentre dal 2006 presta servizio presso quella di Latina .

Proprio nel capoluogo pontino ha partecipato attivamente alle attività del Meetup, nella campagna referendaria pro acqua pubblica, nella stesura del Giornalino di MU, nella presentazione di una petizione popolare per il miglioramento della viabilità locale e nella gestione "burocratica" della piattaforma Meetup Latina.  Nella primavera del 2011 è stato candidato portavoce alle elezioni amministrative a Latina.

Come lo stesso Vacciano spiega nella sua presentazione sul blog del Movimento 5 Stelle “un cittadino eletto nel Movimento 5 Stelle, non dovrebbe in alcun modo rappresentare se stesso o sottoscrivere "dichiarazioni di intenti" che richiamino "patti con gli italiani" ai quali siamo stati tristemente abituati negli anni passati. L'unica vera dichiarazione che dovrebbe impegnare ogni nostro candidato, dovrebbe essere: porterò in Parlamento e in ogni sede istituzionale le idee dei cittadini che mi hanno eletto (e anche di quelli che non lo hanno fatto se sono buone e coerenti con i principi del Movimento)”.

“Un altro impegno comune – spiega - dovrebbe essere quello di fare in modo che il Movimento stesso possa pienamente realizzare quella "democrazia dal basso" sulla quale ha voluto inizialmente porre le sue basi. Un'ultima considerazione: la questione delle indennità parlamentari per gli eletti sarà da specificare in maniera puntigliosa per evitare che possa sembrare un "taglietto" di 2.500 euro sugli stipendi (o essere fatta apparire tale dall'informazione "illuminata") . Dovrà essere chiaro a tutti che ogni tipo di "benefit" coprirà esclusivamente le spese effettivamente sostenute, documentate e strettamente attinenti all'attività politica, parlamentare e istituzionale”.

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