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Regionali Lazio 2013

Regione, riduzione dei costi della politica: la proposta di De Marchis

"8 euro - Il giusto prezzo della democrazia": la proposta di legge del candidato del Pd alla Pisana. "Se sarò eletto per dare il buon esempio mi dimetterò da consigliere comunale"

Riduzione dei costi della politica e trasparenza. Queste le parole d’ordine di Giorgio de Marchis, candidato alla Regione per il Pd che questa mattina ha presentato la sua proposta di legge in tema di riduzione dei costi della politica che sarà sottoposta al vaglio del Consiglio in caso di elezione.

8 euro – Il giusto prezzo della democrazia” questo in sintesi il disegno di legge elaborato insieme con il comitato del Pd “Priverno, Adesso!” sulla base della legge regionale adottata dall'Emilia Romagna che, recependo a sua volta le linee guida della spending review, riduce i costi dell'assemblea regionale e dei gruppi consiliari e punta a garantire la massima trasparenza in termini di bilancio e gestione delle risorse pubbliche.

La spending review ha imposto alle Regioni a statuto ordinario “di definire l’importo delle indennità di consiglieri e assessori in modo che non ecceda quello riconosciuto dalla Regione più virtuosa, risultata essere l’Emilia-Romagna. La giunta regionale dell’Emilia Romagna – spiegano i promotori della proposta - ha approvato una legge (L.R. n.17 del 2012) per stabilire un tetto massimo alle indennità dei consiglieri, regolare il funzionamento dei gruppi consiliari e rendere pubblico e trasparente lo stato patrimoniale dei titolari di cariche pubbliche”.

“Con lo scandalo Fiorito – afferma De Marchis - il tema della riduzione costi della politica nelle Regioni è diventato ancora più sentito dall’opinione pubblica e dopo il lavoro sarà il primo tema da affrontare con Zingaretti, che ha già condiviso la nostra proposta”.

“Il costo dell’assemblea regionale del Lazio – spiega Francesco Baratta del comitato “Priverno, Adesso!” - nel 2010 era di oltre 18 euro a cittadino, contro gli 8,58 dell’Emilia Romagna. La nostra proposta prevede di stabilire un tetto invalicabile alle spese di funzionamento dell’assemblea regionale perchè non siano superiori alla quota di 8 euro procapite per cittadino residente nel territorio regionale. Nel 2010 il costo complessivo dell’assemblea legislativa nel Lazio era pari a 102.139.703,00. Il risparmio che deriverebbe con lo scenario “8 euro” ammonta a circa 50 milioni di euro annui”.

LA PROPOSTA DI LEGGE - La proposta da presentare al Consiglio regionale prevede che per “ogni funzione esercitata in Regione vengano stabiliti dei costi standard da non superare, secondo criteri di massima efficienza possibile. Il tetto massimo di stipendio per i consiglieri sarà stabilito sulla base delle regioni più virtuose: l’Emilia Romagna Regione per quello dei consiglieri semplici e l’Umbria per le indennità del Presidente. L’indennità per i consiglieri regionali – spiegano - sarà tagliata dell'1% per ogni assenza alle riunioni istituzionali, salvi i casi di impedimenti previsti dalla legge. L'indennità di carica non potrà cumularsi con assegni o indennità o gettoni di presenza derivanti dagli uffici di amministratore, sindaco o revisore dei conti conferiti dalle pubbliche amministrazioni o da enti sottoposti a controllo, vigilanza o tutela della Regione, ovvero da enti ai quali la Regione partecipa”.

Inoltre “la consistenza dei contributi spettanti ai gruppi consiliari, al netto delle spese per il personale, dovrà essere inferiore alla metà dell’importo riconosciuto dalla Regione più virtuosa. Ogni gruppo – continuano -dovrà adottare un regolamento interno e di funzionamento. L’ammontare delle spese per il personale dei gruppi dovrà essere definito secondo un parametro omogeneo legato al numero dei consiglieri, alle dimensioni del territorio e al modello organizzativo della Regione. Nessun contributo sarà corrisposto ai cosiddetti "monogruppi", costituiti da un unico consigliere”.

Altro tema delicato, quello della trasparenza;  “la proposta prevede di assegnare a un Collegio dei Revisori dei conti il compito di controllo e certificazione dei bilanci dei gruppi, bilanci che saranno pubblicati sul web e allegati al rendiconto finanziario complessivo della Regione. Sul sito istituzionale della Regione saranno anche pubblicati i dati di reddito e di patrimonio dei titolari di cariche pubbliche elettive e di governo (sia annualmente che all’inizio e alla fine del mandato). Per la mancata o parziale ottemperanza di un consigliere a questo adempimento è prevista una sanzione di importo variabile da un minimo di 50 euro per ogni giorno di ottemperanza a un massimo di 1.000 euro. La proposta prevede altresì la totale abolizione dei vitalizi per i consiglieri e la facoltà per quelli in carica o cessati dal mandato di rinunciare all’assegno vitalizio”.

“In un momento così difficile per il Paese la politica è chiamata a dare un segnale importante nella lotta ai costi della politica e ai suoi privilegi. Se sarò eletto – conclude De Marchis – per dare il buon esempio mi dimetterò da consigliere comunale rinunciando così alla doppia indennità di carica”.

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