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Latina e il sindaco Coletta su Rai3, Calvi: “Quella raccontata non è l’anima della città”

Concita De Gregorio ha dedicato la prima puntata del suo programma "Fuori Roma" a Latina e al suo sindaco. Calvi il giorno dopo: "La città è stata dipinta come devastata dalla criminalità e dalla collusione con mafia e camorra che hanno lasciato solo macerie e ferite non più rimarginabili"

E’ iniziato ieri sera con una puntata dedicata a Latina, al suo sindaco Damiano Coletta e alla vittoria con Latina Bene Comune alle ultime elezioni, FuoriRoma”, il nuovo programma di Concita De Gregorio in onda alle 20.10 su Rai3.

Un programma che si propone di "raccontare le storie, personali e politiche, dei sindaci e degli amministratori che stanno cambiando la geografia del Paese”, tenendo sempre al centro la provincia italiana e la politica nei territori”.

E durante la puntata andata in onda ieri sera - girata dopo il risultato elettorale di giugno - Concita De Gregorio ha raccontato Latina attraverso la voce del sindaco Damiano Coletta, e quella di alcuni altri protagonisti intervistati, come i due candidati a sindaco alle ultime elezioni, Enrico Forte e Nicola Calandrini, lo scrittore Antonio Pennacchi, il questore di Latina Giuseppe De Matteis, il senatore pontino ed ex Movimento 5 Stelle Giuseppe Vacciano e il bonificatore Aldo.

Partendo dalla trasmissione di ieri sera, il capogruppo della Lista Calvi al Consiglio comunale, e candidato sindaco alle amministrative di giugno, Alessandro Calvi, ha voluto scrivere una lettera aperta ai cittadini per esprimere la propria contrarietà rispetto all’immagine che di Latina è emersa durante il programma; “una città che in questa trasmissione è stata violentata sotto la lente disfattista di chi, a partire dal sindaco Damiano Coletta, dovrebbe avere l’orgoglio di rappresentarla e il coraggio di farla crescere in meglio. Una città dipinta come devastata dalla criminalità e dalla collusione con mafia e camorra che hanno lasciato solo macerie e ferite non più rimarginabili” ha scritto.

IL TESTO DELLA LETTERA APERTA DI CALVI

Cari cittadini,
non so quanti di voi abbiano assistito ieri sera alla trasmissione, condotta da Concita De Gregorio, su Rai Tre, “Fuori Roma” dedicata a Latina.
La nostra città, la città in cui tutti noi abbiamo deciso di crescere, lavorare e costruire un futuro per le nostre famiglie.
Una città fatta di colori, altruismo, accoglienza e solidarietà, di uomini e donne oneste e di imprenditori che con sacrificio affrontano ogni giorno senza scendere a compromessi.
Una città che in questa trasmissione è stata violentata sotto la lente disfattista di chi, a partire dal sindaco Damiano Coletta, dovrebbe avere l’orgoglio di rappresentarla e il coraggio di farla crescere in meglio.
Una città dipinta come devastata dalla criminalità e dalla collusione con mafia e camorra che hanno lasciato solo macerie e ferite non più rimarginabili.
Questa non è l’anima di Latina. Non è questo il cuore dei cittadini che qui vivono. Non è questa la realtà, E lo dico come cittadino, come persona che a Latina è nata e cresciuta e che ha avuto, ed ha, l’onore di rappresentarla nelle istituzioni.
La criminalità esiste, nessuno può negarlo. In questi mesi le Forze dell’Ordine hanno fatto un lavoro encomiabile che ha portato a “depurare” Latina da quelle cellule che hanno tentato di intaccarne la rettitudine e di deturparne il volto e l’anima.
E se non ci sono riusciti lo dobbiamo anche, e soprattutto, all’onestà dei cittadini e degli imprenditori che di fronte alla criminalità hanno costruito un muro impedendo che quei semi di corruzione e malaffare germogliassero. La Pietra filosofale della legalità è insita in ciascuno di noi, non patrimonio esclusivo di qualcuno.
Non siamo diversi da altre realtà italiane, qui ci sono gli stessi problemi che esistono ovunque in Italia. Ma con una differenza sostanziale che sta nell’orgoglio di chi, a qualsiasi livello, questa città dovrebbe rappresentare senza perdersi negli stereotipi.
Dal sindaco Coletta non ci aspettavamo critiche disfattiste e demolitrici contro la nostra città, il nostro territorio, la nostra cultura ma un coro di voci unanimi che raccontavano l’anima bella che questa città, la seconda città del Lazio, esprime.
Nessuno, invece, si è preoccupato di dire che qui, su questo territorio, c’è il terzo polo farmaceutico più importante d’Italia.
E’ mancato il rispetto verso tutti i cittadini e verso una città che di fronte alla crisi ha avuto l’orgoglio di mettersi alla prova, di rimboccarsi le maniche senza lasciarsi andare a facili, quanto inutili piagnistei e che non si è fatta mettere in ginocchio dalle avversità reagendo senza paura, sfidando gli eventi negativi, investendo su se stessa.
Questo territorio è una perla incastonata tra il mare e la montagna, piena di potenzialità, desiderosa di migliorare e migliorarsi in un presente che sarà il tassello più importante per dare vita ad un futuro radioso. Questo ci aspettiamo da chi oggi è maggioranza in una amministrazione che dovrebbe parlare di progetti e programmi e non annegarci in un mare triste di nero pessimismo che è il vero cancro che divora dall’interno Latina privandola del ruolo che merita nella provincia, nel Lazio e in Italia. Questa trasmissione è il miglior deterrente per uccidere l’entusiasmo di chi su questo territorio avrebbe voluto intraprendere, per i turisti che avrebbero potuto scegliere la nostra città. Chi governa ha il dovere, non di negare quello che esiste, ma di partire da questo per far emergere la bellezza che la città, e chi la abita, esprime attraverso programmi concreti e realizzabili.
Al contrario abbiamo sentito solo disfattismo e rassegnazione.
Latina non merita tutto questo. Merita un governo dove coraggio ed identità siano il motore della rinascita. Io sono orgoglioso di Latina, sono orgoglioso di rappresentarla, sono orgoglioso di chi ogni giorno mi cammina accanto. E da questo parto per dare a Latina un futuro degno di questo nome
”.

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