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Di Giorgi scioglie le riserve: “Scelgo la carica di sindaco”

Il primo cittadino di Latina rinuncia allo stipendio da consigliere regionale e si dimette da presidente della commissione trasporti. Domani alla Pisana si deciderà sulla sua decadenza

Giovanni Di Giorgi ha fatto la sua scelta: resta sindaco di Latina e lascia la carica di consigliere regionale. “Oggi ho protocollato la mia lettera in Regione e ho espresso la mia opzione. Stamattina mi sono dimesso dalla presidenza della commissione regionale ai trasporti e ho rinunciato al mio stipendio da consigliere”. Lo ha comunicato in una conferenza stampa appositamente convocata per rendere nota la sua decisione.

Ora toccherà comunque al Consiglio regionale affrontare il tema della sua decadenza: se ne parlerà già domani alla Pisana, dove il tema dell’incompatibilità delle due cariche ricoperte da Di Giorgi era già all’ordine del giorno. Un modo, quello di lasciare aperto il nodo della sua decadenza, forse per vendicarsi dopo che il presidente del Consiglio regionale Mario Abruzzese aveva avviato il dibattito sulla questione nell’ultima seduta, poi repentinamente sospesa su richiesta del gruppo Pdl.

“Ho fatto la mia scelta il giorno in cui ho deciso di candidarmi a sindaco. La mia scelta è di non deludere chi ci ha scelto” ha sottolineato Di Giorgi, ribadendo ancora una volta che senza il ricorso presentato contro la sua elezione dallo sfidante Claudio Moscardelli avrebbe già da tempo esercitato la sua opzione. “All’amico Moscardelli - afferma il sindaco - ho detto: ritira il ricorso e facciamo una conferenza stampa assieme in cui ufficializzo la mia opzione. Gli ho anche proposto di dimetterci entrambi da consiglieri regionali e di aspettare l’esito del Tar, ma non ho mai ricevuto risposta”.

Da Di Giorgi parole dure anche nei confronti dell’altro esponente del Pd Giorgio De Marchis: “Da che pulpito arriva la predica. Durante le primarie aveva promesso di non ricandidarsi a consigliere in caso di sconfitta. Il Partito democratico predica bene e razzola male. In cinque mesi - sottolinea il sindaco di Latina - sono stati capaci solo di sollevare la questione della mia incompatibilità, mentre l’amministrazione si occupa di problemi importanti, come quello dei rifiuti”.

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