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Madre e figlio in Parlamento, replica M5S: “Nessun caso di nepotismo”

Il movimento del leader Beppe Grillo replica alle polemiche che hanno condito l'elezione di Ivana Simeoni al Senato e il figlio Cristian Iannuzzi alla Camera: "È stato solo un caso"

È stato uno degli argomenti più discussi e chiacchierati all’indomani delle votazioni del 24 e 25 febbraio: l’elezione in Parlamento di madre e figlio appartenenti entrambi al Movimento 5 Stelle.

Ed ora sono proprio i "grillini" a replicare alle polemiche degli ultimi giorni.

È stato solo un caso, la conseguenza della scelta dell'utilizzo di strumenti di democrazia diretta per la scelta dei candidati”; con queste parole il M5S di Latina torna così sul caso dell'elezione al Senato e alla Camera di Ivana Simeoni (eletta portavoce M5S al Senato) e Cristian Iannuzzi (eletto portavoce M5S alla Camera).

E lo fa con un comunicato ufficiale in cui si stigmatizza lo "sciacallaggio", e le " basse insinuazioni dei “giornalai” locali, nazionali e di qualche “navigato' politicante" riguardo l'elezione dei due familiari.

"La presenza di parenti nel movimento non è dovuta a comportamenti nepotistici di italiana consuetudine, ma è motivata dal fatto che questo movimento è partito dal basso" si legge nella nota di precisazione dove, tra l'altro si aggiunge: "Da parte dei cittadini iscritti al M5S, c'è la massima fiducia, sia per quanto riguarda le dinamiche di selezione (sempre perfettibili), sia per le persone scelte, perché tutto si è svolto in modo trasparente e democratico".

Detto ciò - si conclude - "da quando essere parenti è un fattore limitante per la partecipazione ad un movimento civico?".

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