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Pd nel caos, segretario Forte: “Mi dimetto ma basta personalismi”

Forte: "Il doppio incarico mi porta per senso di responsabilità e correttezza a mettere a disposizione del Partito la carica di segretario"

Non solo a livello nazionale, ma anche nel Pd di Latina c'è aria di malcontento e crisi con la direzione provinciale del partito che ha deciso di autoconvocarsi ma manifestando i primi scricchiolii nel partito a livello locale. L’incontro dovrebbe essere fissato per la giornata di domani.

Ma a tenere banco oggi sono le parole del segretario, Enrico Forte, il quale ribadisce la sua volontà di rassegnare le sue dimissioni ma puntualizza che “i personalismi” fanno solo male al partito. 

“Mi trovo costretto ad intervenire per senso di responsabilità nei riguardi del ruolo di segretario provinciale e per tentare di tutelare il Partito in una fase molto delicata ed importante come quella attuale. Da una lato le prossime amministrative, dall’altro le vicende nazionali, dovrebbero suggerire un comportamento corretto e responsabile ma registro con amarezza che, come spesso accade, a prevalere sono protagonismi e ambizioni personali. E, veniamo al dunque” ha commentato Forte.

Ma il tema caldo è proprio quello delle dimissioni del segretario provinciale del Pd. “Da giorni sulla stampa locale si assiste ad un dibattito sulle mie eventuali dimissioni, un dibattito verso il quale non nutro nessuna particolare sofferenza salvo puntualizzare che: le mie dimissioni le ho già messe a disposizione del Partito nell’ultima direzione provinciale trovandomi oggi a ricoprire un doppio ruolo, quello da consigliere regionale e quello da segretario provinciale”.

“In tale contesto una parte del Partito interpreta detta disponibilità con una fare congressuale e non già con un approfondimento della coscienza collettiva del Partito che dovrebbe essere coniugata anche con le vicende nazionali. Ciò nonostante voglio rassicurare tutti che io non lascio il Pd di Latina senza segretario provinciale perché confido nella responsabilità e nelle determinazioni più unitarie possibili che il Partito nella sua ampiezza e maturità saprà assumere”.

E ancora, “questa mia disponibilità, data per rispetto dei valori e delle regole in cui mi riconosco e ci riconosciamo come democratici, sono e devono essere un occasione di confronto libero ed utile a rafforzare il Partito e non a decretare vincitori e vinti. Per quello ci sono state le elezioni e ci sarà il prossimo congresso. Quello che chiedo in qualità di segretario è una maggiore responsabilità del gruppo dirigente al fine di evitare ci sia un impropria informazione che disorienta i nostri militanti”.

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