Piscina comunale: “Fare luce sul futuro e sugli effetti degli imminenti lavori di ristrutturazione”
L’interrogazione alla sindaca di Latina Celentano e agli assessori competenti presentata dalla capogruppo del Movimento 5 Stelle, Maria Grazia Ciolfi. La prima replica del consigliere dell'Udc Licata
“La piscina comunale garantisce le finalità economiche-sociali proprie della gestione di un bene pubblico?”: a chiederlo è la capogruppo del Movimento 5 Stelle in Consiglio comunale a Latina, Maria Grazia Ciolfi, in un’interrogazione a risposta orale rivolta al sindaco e agli assessori al Bilancio e Patrimonio e allo Sport.
“Alla luce dell’ultima sentenza del Tribunale Civile di Latina, che dichiara la nullità di una parte della convenzione stipulata con il concessionario, e degli imminenti lavori di ristrutturazione dell’impianto - spiegano dal M5S -, l'istanza è volta a capire quali azioni l'amministrazione intenda mettere in atto al fine di restituire alla città un bene pubblico da anni al centro di contenziosi e di malagestione”.
“La città di Latina, capoluogo di provincia con oltre 125.000 abitanti, – afferma Ciolfi - è dotata di un solo impianto natatorio comunale, in concessione a un privato dal 2006 con contratto trentennale e oggetto di un lungo contenzioso ancora aperto, con conseguenti limiti e difficoltà al pieno utilizzo dell’impianto, a danno dei cittadini. Oggi questa amministrazione è chiamata in causa per affrontarlo e risolverlo" aggiunge la consigliera pentastellata che ripercorre brevemente le vicende che hanno coinvolto la struttura: “Un contratto definito nullo (almeno in una sua parte) dal Tribunale, oltre dieci anni per arrivare alla separazione delle utenze con i costi delle bollette a carico del concessionario da contratto, ma di fatto rimasti a lungo sulle spalle del Comune; la mancata manutenzione, ora i lavori di ristrutturazione ed efficientamento energetico da realizzare con fondi pubblici per 1,4 milioni di euro. A queste premesse – continua ancora la capogruppo del M5S - si aggiungono i disagi per società sportive e atleti di calibro nazionale, costretti ad abbandonare Latina per allenamenti e competizioni. Abbiamo perso eccellenze sportive locali e creato enormi difficoltà ai giovani iscritti e alle loro famiglie, obbligate a rivolgersi a strutture fuori del territorio comunale”.
Nella sua interrogazione Ciolfi, tra le altre, chiede:
- se a partire dalla sentenza del Tribunale non sia necessario rimodulare il contratto di concessione riportando il tema alla valutazione delle commissioni competenti e del consiglio comunale;
- se i lavori di riqualificazione determineranno una modifica dell’equilibrio economico finanziario e da qui la revisione del Pef;
- se è stata prevista una nuova regolamentazione nell’utilizzo degli spazi acqua per il periodo in cui la piscina coperta sarà chiusa per via dei lavori;
- se l’impianto è stato e sarà messo a disposizione per competizioni e/o manifestazioni secondo le condizioni economiche concordate con il Comune, con quali modalità e tariffe.
“L’ultima sentenza del Tribunale pronunciata a favore del Comune e appellata dal concessionario ha riaperto i termini del contenzioso. Come M5S – conclude la consigliera - riteniamo che la politica debba esercitare il suo ruolo nell’interesse della collettività e restituire alla città il pieno ed equo utilizzo dell’impianto, piuttosto che attendere immobile l’esito di una vicenda giudiziaria che appare ancora complesso e lontano da una risoluzione definitiva”.
Licata (Udc): “Niente ideologie sulla piscina”
Una prima risposta alla capogruppo del M5S è arrivata da Emiliano Licata, consigliere comunale dell’Udc e membro della commissione Cultura e Sport. “Non esistono soluzioni semplici a problemi complessi e la consigliera Ciolfi che dai banchi dell'opposizione solleva il problema della gestione della piscina comunale fa bene a farlo - ha detto Licata -. Ma bisogna anche ricordare i sette anni in cui lei era in maggioranza e durante i quali il problema dell'uso della struttura è tal quale. Debbo anche dire alla collega che i fondi per gli interventi strutturali sono stati trovati nel Pnrr ma certo sarebbe stato comunque onere del comune farli, qui è dovere intervenire non una scelta discrezionale.
A noi - aggiunge il consigliere dell’Udc -, comunque, interessa poco cercare le responsabilità, ci interessa molto, invece, trovare le soluzioni. Raccogliamo lo stimolo della collega Ciolfi ma dobbiamo fare alcune considerazioni di merito: la soluzione deve essere razionale, pragmatica e data in tempi brevi. Non siamo disponibili, perché non servono, a battaglie ideologiche, il Comune deve essere capace di conciliare i suoi bisogni con la presenza di un operatore privato nell' interesse degli utenti. Perché il senso del nostro lavoro e quello che ci interessa come amministratori è l'efficienza e la presenza dei servizi offerti. Una logica che è nostro patrimonio non convenienza politica da adattare ai ruoli che abbiamo. Non facciamo, in Comune, prove muscolari ma diamo risposte. Sedersi a un tavolo con tutti i soggetti interessati e passare dal conflitto nella gestione alla, consentitemi il termine, cogestione deve essere il nostro obiettivo. Insieme anche in commissione e in Consiglio: la piscina è una struttura comunale che deve erogare servizi ai cittadini, alle famiglie” ha poi concluso Licata.