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Lunedì, 29 Aprile 2024
Politica

Pnrr, tutti i dati in provincia di Latina: più di 300 progetti per oltre 274 milioni di euro

Il quadro emerge dallo studio della Uil sulle risorse e sugli interventi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Garullo: “È’ necessario monitorare il rispetto dei contratti collettivi nazionali e il sistema appalti e subappalti"

Sono 311 i progetti del Pnrr nella provincia pontina, per un importo totale di 274,66 milioni di euro: la fotografia, con numeri e dati, possibile grazie all’approfondimento che la Uil di Latina ha realizzato per monitorare le risorse e gli interventi nell'ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza che dovranno assicurare al territorio crescita economica, sostenibile e strutturale.

Pnrr: numeri e dati in provincia

Dallo studio emerge la classifica dei Comuni che si sono aggiudicati più risorse: al capoluogo sono andati oltre 54milioni, segue Aprilia con 40 e Formia con 20. Classifica che varia se ci si concentra invece sul numero degli interventi: da questa ottica balza in testa Aprilia con 21 progetti, retrocede in seconda posizione Latina con 19 e in terza posizione sale Gaeta. “In doppia cifra – aggiunge Luigi Garullo, segretario generale della Uil di Latina – per numero di progetti ottenuti ci sono anche i Comuni di Campodimele, Cisterna, Itri, Pontinia, Priverno, Sezze, Santi Cosma e Damiano. Seguono per numero di interventi Lenola con 6, Rocca Massima con 5 e chiude Prossedi con 3; chiaramente - aggiunge il sindacalista - è apprezzabile lo sforzo dei piccoli comuni, che pur scontando esiguità di mezzi e risorse di cui possono disporre, sono comunque riusciti ad aggiudicarsi degli interventi”. 

I progetti del Pnrr in provincia di Latina 

Tra le azioni concrete si spazia dalla facilitazione e migrazione al cloud al miglioramento dei servizi pubblici digitali, dall’efficienza energetica alla messa in sicurezza degli edifici scolastici, dal rafforzamento dei servizi sociali alla rigenerazione urbana volta a ridurre emarginazione e degrado sociale, dal contrasto al caporalato e allo sfruttamento dei lavoratori alla riduzione del rischio idrogeologico. Sono poi previsti interventi per gli asili nido, le scuole materne e la cura della prima infanzia. Percorsi di autonomia per le persone con disabilità e cura degli anziani.

“E’ un quadro – spiega il segretario della Uil - che spazia dalla digitalizzazione alla transizione ecologica, dall’istruzione e ricerca senza dimenticare la coesione e l’inclusione sociale. Un quadro che dovrebbe essere monitorato con estrema attenzione e con la partecipazione di tutti i soggetti istituzionali e dei corpi intermedi. Considerazione che mal si concilia con la decisione della Prefettura di Latina di escludere i sindacati dalla task force recentemente istituita. Fatto che, unitamente ai colleghi di Cgil e Cisl di Latina abbiamo già ritenuto non coerente con gli accordi nazionali sottoscritti fra Presidenza del consiglio dei ministri e Cgil, Cisl e Uil”.

“Il momento è storico – conclude Garullo –partecipazione e confronto devono essere assi prioritari per gestire al meglio la fase di realizzazione degli interventi. Da questo punto di vista le segreterie regionali dei sindacati hanno già sottoscritto un protocollo con Anci Lazio prevedendo proprio partecipazione e confronto nelle scelte per il pieno utilizzo dei fondi previsti dal Piano. Pensare di gestire questo periodo con fredda burocrazia, quella tra l’altro che l’Europa ci rimprovera, sarebbe un errore storico, perché adesso non si tratta soltanto di rispettare i tempi per attuare i progetti, ma anche di guardare al futuro e tutelare i diritti delle lavoratrici e dei lavoratori che contribuiranno alla realizzazione di queste opere. E sotto tutti questi aspetti, non coinvolgere i sindacati nel rispetto delle misure necessarie per garantire la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro, nel rispetto del Contratto collettivo nazionale e nel monitoraggio del sistema degli appalti e dei subappalti è senz’altro controproducente”.
 

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