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Regione: l’opposizione si dimette: Renata Polverini incontra Monti

Altra giornata movimentata in Regione, con l'opposizione che ha rassegnato le sue dimissioni e la presidente che torna di nuovo in bilico. In serata l'incontro con il premier

Ancora scosse all’interno della Regione. Quella di ieri è stata un’altra giornata al cardiopalma che si è conclusa nella tarda serata con una nota della presidente Renata Polverini che ha fatto sapere di aver incontrato il premier Mario Monti.

Non si placano, quindi, le conseguenze che si sono susseguite a catena dopo lo scandalo per la presunte malagestione dei fondi del Pdl.

Ma andiamo con ordine. L’ennesimo scossone è arrivato dall’opposizione che si è dimessa; i primi sono stati i 14 consiglieri del Pd che hanno firmato le “loro dimissioni irrevocabili”; con loro anche i cinque consiglieri dell’Idv e i due di Sel; ma la stessa scelta è stata adottata anche dal Federazione della Sinistra e Lista Civica dei Cittadini, mentre l'unico Verde, Angelo Bonelli, ha confermato la disponibilità a lasciare. Discorso a parte per i due radicali: hanno fatto sapere che vedranno domani il da farsi: se mancheranno solo due firme per far decadere il consiglio, allora si dimetteranno anche loro.

E la Polverini? Per ora rimane ferma sulle sue decisione e nella tarda serata ha comunicato di aver incontrato il presidente Monti. “Ho chiesto al presidente del Consiglio, Mario Monti, un breve incontro per informarlo della situazione che si è verificata in Regione; mi sembrava corretto farlo considerato che il Lazio è una realtà certamente non marginale sotto il profilo economico e istituzionale del nostro Paese. Il colloquio è stato cordiale come sempre e ringrazio il presidente per avermelo accordato” ha dichiarato la governatrice del Lazio.

E intanto la maggioranza "è orgogliosamente al fianco di una presidente di Regione onesta e determinata", scrivono, bollando come "infantile" l'iniziativa dell'opposizione di firmare le lettere di dimissioni.

L'obiettivo dei consiglieri del centrosinistra è di arrivare allo scioglimento del Consiglio regionale, ma tutto ora è in mano all’Udc. Per provocare lo scioglimento del Consiglio, infatti, dovrebbero dimettersi 36 consiglieri su 70 e l'opposizione è arrivata finora a quota 28.

Si attende per oggi un’altra giornata movimentata in Regione.

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