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Martedì, 30 Aprile 2024
Politica

La riforma regionale delle Ater fa paura a sindacati e movimenti

Rocca ha annunciato l'arrivo in giunta del nuovo testo per giugno. Intanto Asia-Usb lancia una serie di assemblee a Roma e nel Lazio. Nel mirino l'aumento dei canoni e la trasformazione degli affitti da permanenti a temporanei

Da quasi un anno è entrata nel dibattito pubblico la riforma delle Ater voluta dalla Regione Lazio. Un'iniziativa volta a modificare la legge 12 del 1999 che regola la gestione delle case popolari. Francesco Rocca l'ha annunciata da tempo e alla conferenza stampa sul primo anno di mandato ha fatto sapere che l'obiettivo è portarla in giunta e poi in consiglio entro l'estate, probabilmente a giugno. Le novità, emerse più volte negli ultimi mesi, spaventano gli inquilini e i sindacati che li tutelano, in particolare Asia-Usb. 

Le principali novità per le case popolari

Secondo quanto emerso dalla prima e finora unica bozza di riforma che è circolata, la Regione vuole pesantemente mettere mano alla legge di 25 anni fa, ridiscutendo le regole delle assegnazioni, le modalità di locazione e le competenze in materia di bandi. Tutto sarebbe molto più accentrato sulla Pisana, che tramite le sue Ater (aziende territoriali di edilizia residenziale) gestisce solo a Roma quasi 50mila alloggi, oltre 70mila se si include l'area metropolitana. Uno dei punti più discussi è quello della trasformazione dei canoni da permanenti a temporanei, sulla falsariga dei contratti che vengono stipulati nel mercato dei privati. Si passa al 4+4, infatti. 

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La riforma che spaventa i sindacati

E ancora, come sottolinea in particolare Asia-Usb, il canone sociale per disoccupati o pensionati al minimo, si alzerebbe da 7,50 a 35 euro al mese e in generale ci sarebbe un aumento calcolato sulla base del mercato privato, in particolare sul canone concordato regolato dalla legge 431 del 1998. Le assegnazioni, inoltre, verrebbero revocate a tutti coloro che hanno delle condanne, anche a parenti conviventi con l'assegnatario. Verranno velocizzate anche le procedure di rilascio degli alloggi per chi è moroso o, in base ai nuovi criteri, perde il diritto di vivere in un alloggio popolare. 

La mobilitazione nei lotti di Roma e del Lazio

Per Asia-Ub "si attaccano gli inquilini delle case popolari per alimentare la guerra contro i più poveri, si aumenta l’esclusione sociale per chi vive nella precarietà". Da qui la decisione del sindacato di base di lanciare una mobilitazione sotto la Regione, con data ancora da definire. Sono definiti, invece, i primi appuntamenti nei caseggiati popolari di tutta Roma e dintorni, dove Asia svolgerà assemblee per informare gli inquilini delle novità in arrivo e sensibilizzare alla mobilitazione. "Diciamo no agli aumenti degli affitti e all’introduzione dei canoni privati nell’edilizia pubblica - annuncia il sindacato - , alla criminalizzazione di chi durante la propria vita ha commesso degli errori e che a distanza di anni vengono chiamati a pagare ancora, agli sfratti e agli sgomberi di chi è, per varie ragioni, considerato senza titolo ma ha i requisiti per le case popolari".

Il calendario delle assemblee

La prima riunione c'è stata a Tor Bella Monaca il 27 marzo, la prossima mercoledì 3 aprile a Tuscania in provincia di Viterbo, poi l'8 aprile a Monterotondo, Tor Tre Teste e Vigne Nuove, il 10 aprile a via Sante Bargellini sulla Tiburtina, l'11 aprile a Colli Aniene, il 12 aprile a Fidene, il 17 aprile a Casalbruciato, il 18 aprile a Torre Maura, il 19 aprile a Serpentara, il 22 aprile al Tufello e a Colleverde di Guidonia, il 24 aprile ancora a Casalbruciato e la chiusura (per ora) a San Basilio il 26 aprile. 

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