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Consiglio sulla sfiducia, Pd: “Sindaco senza maggioranza. Meglio un commissario”

Duro il Pd dopo il rinvio del Consiglio di ieri sulla sfiducia a Di Giorgi. Cozzolino: "Un sindaco che rinvia una mozione di sfiducia con la scusa di dover gestire un'emergenza che ancora non c'è, è un sindaco debole"

Un sindaco debole e senza maggioranza; meglio un commissario”. Questo in estrema sintesi il pensiero del Partito Democratico espresso senza mezzi termini durante una conferenza stampa che arriva all’indomani del Consiglio comunale di ieri che doveva discutere la mozione di sfiducia a Di Giorgi e alla fine rinviato in corso d’opera.

SEGRETARIO PROVINCIALE LA PENNA - “Quello che è successo ieri si commenta da sé. Di Giorgi ormai è prigioniero di una sceneggiatura dalla quale non riesce a liberarsi; costretto a rimanere nella posizione di sindaco e a prolungare un’agonia che ormai produce solo danni alla città”. Il primo ad intervenire durante la conferenza stampa di oggi convocata dal Pd è il segretario provinciale Salvatore La Penna.

“A Latina siamo arrivati al punto di alimentare emergenze al fine di scongiurare fatti politici - dichiara La Penna -. Siamo al punto che per non discutere la sfiducia si fa ricorso a piccoli stratagemmi e siamo in una situazione in cui proprio per questioni come quelle dalla Latina Ambiente abbiamo un motivo in più per pensare che Di Giorgi vada sfiduciato e non il contrario”.

Uno l’assunto principale da cui parte il Partito Democratico, che la mozione di sfiducia al sindaco sia stata presentata “non per questioni di tattica ma nell’interesse della città, perché è nell’interesse della città interrompere questa stagione amministrativa fallimentare ed improduttiva, interrompere questa agonia. Le cose in politica - prosegue il segretario provinciale - vanno fatte perché giuste e necessarie e non perché frutto di tattiche”.

“Ed è proprio la posizione assunta ieri dopo il Consiglio da Forza Italia - che con una nota ha ribadito la sua sfiduca al sindaco - a sancire che non c’è più la maggioranza che governava il Comune di Latina ed è ora che il sindaco ne prenda atto, invece che dare vita ad imbarazzanti stratagemmi. Dobbiamo restituire questa città alla normalità - ha concluso La Penna -; ed è per questo che crediamo che un commissario prefettizio sia di gran lunga preferibile a questa amministrazione che prolungando la sua durata produrrà solo effetti negativi e code velenose”.

IL CAPOGRUPPO IN CONSIGLIO COZZOLINO - Sono due per Cozzolino gli elementi evidenti che sono emersi nella giornata di ieri. Primo fra tutti la coerenza del Partito Democratico, “che si è mostrato come unica forza politica realmente affidabile e credibile e non legata ad accordi”, insieme all’esistenza di un “gioco di potere all’interno della compagine governativa con un sindaco che subordina il bene della comunità alla propria poltrona. Sfidandoci ci aveva detto che non avremmo mai avuto il coraggio di arrivare in Consiglio a discutere la mozione di sfiducia, e alla fine chi non ha avuto il coraggio di discuterla è stato proprio lui, trovando cavilli ed escamotage e sancendo la sua irresponsabilità”.

Una macchina amministrativa ferma quella del capoluogo pontino per il capogruppo del Pd, “con gli assessori di Forza Italia che si sono dimessi, così come i presidenti delle Commissioni e con un presidente del Consiglio che, dopo l’impegno preso ieri ancora non ha ha fissato la data della conferenza dei capigruppo per la riconvocazione del Consiglio in cui discutere la sfiducia”.

Non manca poi un riferimento a quanto accaduto nella giornata di ieri neanche da parte di Cozzolino per il quale “un sindaco che rinvia una mozione di sfiducia con la scusa di dover gestire un’emergenza che ancora non c’è ma che forse verrà, è un sindaco che fa del male alla città, estremamente debole e non in grado di gestire veramente un’emergenza qualora questa dovesse arrivare”.

CONSIGLIERE COMUNALE SARUBBO - Debolezza del sindaco e dell’intera maggioranza che secondo Sarubbo si è chiaramente palesata durante il Consiglio di ieri che ha avvalorato l’idea dell’intero partito che sia “meglio un commissario prefettizio di questa amministrazione”.

“La nostra azione di ieri - ha dichiarato durante la conferenza stampa - anche se non ha sancito formalmente la caduta di Di Giorgi, ha dimostrato una sfiducia nei fatti, perché se il sindaco  avesse avuto i numeri in aula avrebbe lui stesso chiesto il voto, invece sono fuggiti per cercare di evitare una votazione e questo è il chiaro segno che ieri in aula il sindaco non aveva una maggioranza. Quindi nonostante il rinvio del voto di ieri quello che è stato certificato è che il sindaco è sempre più solo”.

SEGRETARIO COMUNALE QUATTROLA - Una posizione che ha ribadito anche il segretario comunale del Pd Gioacchino Quattrola secondo il quale , facendo riferimento a quella che è la “situazione della città e a tutte le difficoltà che si vivono ogni giorno, il sindaco dovrebbe restituire dignità alla città, prima che a se stesso. Meglio un commissario”.

LA CONSIGLIERA COMUNALE ZULIANI - Ribadendo la sua solidarietà ai consiglieri vittime di minacce nell'ambito degli ultimi due consigli comunali, la consigliera Nicoletta Zuliani ha colto l'occasione per fare una riflessione e ribadire come sia merito del Partito Democratico l’aver “individuato quelli che erano due punti topici attorno ai quali portare a delle decisioni politiche che poi hanno avuto inevitabilmente delle ripercussioni: la Latina Ambiente e la sfiducia a Di Giorgi. Noi proseguiremo con quest’azione che è l’unica che lavora per il bene della città e continueremo a fare politica senza paura delle intimidazioni. Perché questa è la politica bella e coraggiosa”.

LA VIA DEL NOTAIO - Non presa in considerazione in un primo momento, quando la volontà era quella di portare la discussione sulla sfiducia a Di Giorgi in Consiglio, ora l’ipotesi di andare dal notaio sembra non essere completamente scartata dal Partito Democratico. “La vicenda notaio dopo il Consiglio di ieri cambia totalmente - spiega Cozzolino -: ora, pur preferendo la via istituzionale, quest’altra ipotesi non viene esclusa”.

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