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Riordino Province, Di Giorgi alla protesta di Roma: ricevuto in Senato

Il sindaco di Latina ha partecipato alla manifestazione nella capitale che si è svolta tra olio di ricino - qualche goccia è stata bevuta dal primo cittadino di Frosinone - e forcine per capelli

Ha partecipato alla grande manifestazione di protesta che c’è stata nel pomeriggio di ieri a Roma contro il decreto del Governo sul riordino delle province, che per quella pontina significa accorpamento con Frosinone.

In piazza, per una manifestazione che si è svolta tra olio di ricino e centinaia di forcine, sono scesi i presidenti di Provincia, amministratori e comitati organizzatori della mobilitazione; a rappresentare la città di Latina c’era appunto il sindaco Giovanni Di Giorgi, con il consigliere provinciale Silvano Spagnoli. Insieme al primo cittadino pontino anche quello di Frosinone, Nicola Ottaviani, che ha bevuto olio di ricino contro il provvedimento 'taglia Province' del governo, e quelli di Chieti, Avellino e Siena. 

Centinaia di forcine ( "per i piccoli dittatori - ha detto il sindaco di Frosinone - non servono i forconi") sono state distribuite tra i manifestanti per quella che è stata definita la "protesta delle forcine" (quelle utilizzate dalle donne ciociare per fermare i capelli) contro il taglio della Provincia e l'accorpamento con quella di Latina.

Durante la manifestazione una delegazione di partecipanti è stata ricevuta in Senato, dai Senatori Oreste Tofani e Fabrizio Di Stefano (PDL) e dal Senatore Giovanni Legnini (PD). La delegazione, composta dal primo cittadino di Latina, da quello di Frosinone Nicola Ottaviani, il presidente della Provincia di Frosinone Antonello Iannarilli e dai sindaci di Terni e Chieti, ha esposto il suo netto rifiuto a quanto deciso dal Governo, ribadendo l’incostituzionalità del Decreto, in quanto manifesta violazione dell’articolo 133 della Costituzione della Repubblica Italiana, oltre a ribadire il fatto che questo decreto viola fortemente la volontà dei territori.

“Il messaggio che deve passare – afferma Di Giorgi – non è quello di una mera difesa campanilistica del proprio territorio, ma quello di rispettare una volontà territoriale che rifiuta questa decisione, che è anche palesemente incostituzionale”.

I senatori hanno accolto la richiesta della delegazione e hanno affermato che se ne faranno portavoce nelle sedi preposte.
 

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