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Riordine Province, ricorsi alla Corte Costituzionale: attesa anche a Latina

Prima udienza domani 6 novembre sui ricorsi presentati da 8 regioni, tra cui il Lazio, contro il decreto "Salva Italia" del 4 dicembre. Il rischio per Latina è l'accorpamento con Frosinone

C’è grande attesa anche nella provincia di Latina per la prima udienza, prevista per domani mattina, presso la Corte Costituzionale che esaminerà i ricorsi presentati da otto regioni italiani contro il decreto “Salva Italia” del 4 dicembre scorso.

Tra di esse anche la regione Lazio che ha ricevuto il supporto anche della Provincia di Latina.

Un ricorso, per vizio di incostituzionalità in particolare riferito all’articolo 23 del decreto che, stando a quanto dichiarato dalle Regioni, ha introdotto una serie di norme che hanno 'svuotato' di fatto le competenze delle Province, e ha modificato il sistema elettorale delle Province stesse, che interessa in modo particolare proprio il territorio pontino che vede nel suo futuro la possibilità di un accorpamento con la provincia di Frosinone. Tra le altre regioni anche Piemonte, Lombardia, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Campania, Molise e Sardegna.

I ricorsi presentati alla Corte sottolineano innanzitutto che la norma è incostituzionale perché il testo degli artt. 5, 114 e 118 della Costituzione non consente al legislatore ordinario di modificare la natura degli enti costitutivi della Repubblica, quali enti del governo territoriale rappresentativi delle rispettive comunità e tra essi equiparati quanto a natura e struttura.

Lo stesso presidente della Provincia di Latina, Armando Cusani, nei giorni scorsi è intervenuto per manifestare tutto il suo dissenso nei confronti di un provvedimento che non ha mancato di definire sbagliato, dal momento che le nuove circoscrizioni che nasceranno dagli accorpamenti avrebbero dimensioni ingestibili.

L’ULTIMO INTERVENTO DEL PRESIDENTE CUSANI

 

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