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Le sardine di Latina alla riunione nazionale. Obiettivo: riportare al centro le province

Il gruppo promotore della manifestazione pontina ha partecipato all'incontro che si è tenuto il 15 dicembre a Roma con gli organizzatori dei raduni di tutta Italia

Dopo la manifestazione delle sardine a Roma i promotori dei raduni di tutta Italia si sono ritrovati l 15 dicembre a San Giovanni, a Roma, per la prima riunione nazionale delle sardine. Un incontro a porte chiuse allo Spin Time di via Santa Croce in Gerusalemme, un palazzone occupato che, da sede degli uffici dell'Inpdap, dal 2013 è diventato la casa di oltre 400 persone.

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All'incontro ha partecipato anche il gruppo promotore del movimento delle sardine di Latina (nella foto accanto a Mattia Santori), che già con una folta delegazione partita dalla provincia pontina, era stato presente alla grande manifestazione organizzata sabato 14 a San Giovanni. "È stata una mattinata piena di stimoli - hanno scritto subito dopo gli organizzatori sulla pagina Facebook "6000 sardine a Latina" - abbiamo conosciuto tante persone. Ci saranno occasioni per spiegarvi nel dettaglio il nostro incontro, ma vi anticipiamo che ci siamo divisi in macroaree. Nella nostra macro area abbiamo sentito l’esigenza di ribadire un concetto semplice ma secondo noi fondamentale: come abbiamo portato i corpi intermedi negli spazi fisici “riprendendoci” le piazze, ora dobbiamo riportare al centro le periferie. Dove con periferie intendiamo anche e soprattutto le province, talvolta luoghi d’isolamento. Ripartiamo dal basso, ripartiamo da noi!
Restateci accanto. A breve news". 

Quasi quattro ore di dibattito e confronto serrato: dopo le mobilitazioni in tutta Italia e il banco di prova, ampiamente superato, nella piazza di Roma, si apre dunque la “nuova fase” del movimento nato su idea di quattro giovani e veicolato attraverso i social. Poco o nulla trapela dalla riunione, ma sul profilo ufficiale di Faceook ‘6000 sardine’ compare questo messaggio: “Dialogo. Per riassumere in una parola cosa è successo nel primo ‘congresso’ delle Sardine basta una parola. Che passa dall'ascolto, dall'empatia, dalla non violenza, dall'accettazione delle diversità. E da un obiettivo comune: tornare sui territori subito. Continuare a presentare un'alternativa alla bestia del sovranismo e alle facili promesse del pensiero semplice. Continueremo a difendere la complessità. E lo faremo in maniera semplice, gratuita, creativa. L'obiettivo delle persone che vedete in questa foto – scrivono - non è decidere o comandare. Ma coinvolgere. Se lo vorrete ci rivedremo presto. Basterà accettare ancora una volta l'invito. Basterà uscire dal mondo digitale. Basterà decidere chi volete ascoltare. Noi siamo qui. Ci saremo sempre. Non ci lasciate soli. Non ci lasciamo soli”. 

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