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Lunedì, 29 Aprile 2024
Politica Terracina

La stazione di Terracina “dimenticata”: nessuna risposta dal ministro all’interrogazione

A presentarla più di un mese fa la deputata di Azione Valentina Grippo; si chiedeva “contezza sia dello stato del progetto presentato alle Ferrovie dello Stato sia quali iniziative si metteranno in campo”

La stazione di Terracina “dimenticata”: a oltre un mese dall’interrogazione presentata dalla deputata di Azione Valentina Grippo al ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini ancora non è arrivata nessuna risposta. Per questo il gruppo del partito di Calenda torna nuovamente all’attacco. 

Lo scalo - chiuso lo ricordiamo nel 2012 dopo la caduta di un masso -,  “rappresenta uno snodo nevralgico per la provincia di Latina. Dal turismo al commercio passando per i pendolari, sarebbero molteplici i settori che gioverebbero della sua riapertura - spiega in una nota Arcangelo Palmacci, segretario di Terracina in Azione -. La città, a oggi, risulta essere completamente isolata dal resto della provincia e più in generale dalla Capitale. Un isolamento che ha portato con sé molteplici difficoltà ai lavoratori (ad esempio gli insegnanti) e a tutto il mondo economico e turistico che gravità intorno a Terracina che a oggi, a causa sia dell'assenza della rete ferroviaria che dei molteplici problemi che insistono nella rete stradale, si trova in uno scollegamento con il resto del territorio. A tal proposito come gruppo locale abbiamo presentato un'interrogazione parlamentare, a firma dell’onoreole Valentina Grippo, interpellando il ministro delle infrastrutture e dei trasporti per avere contezza sia dello stato del progetto presentato alle Ferrovie dello Stato che per conoscere quali iniziative metterà in campo. Ad un mese dal deposito dell’interrogazione non c’è stata ancora alcuna risposta". 

Dal 2012 Terracina, ricorda appunto Azione, “non è più raggiungibile con il treno a causa di una frana nella tratta compresa fino a Priverno-Fossanova che ha portato alla sospensione della linea. Da allora, di fatto, Terracina, città ad alta vocazione turistica, è priva di un trasporto ecosostenibile su ferro come la ferrovia e la tratta viene considerata ‘in ramo secco’. Il cuore del problema, ai fini della riattivazione della tratta, sta nella messa in sicurezza del costone pericolante sul monte Cucca da cui, da oltre dieci anni, si sono staccati alcuni massi. Dal 2012, nonostante un finanziamento regionale di 4 milioni di euro, non si è concretizzato nessun intervento. La Regione Lazio e il Comune di Terracina avrebbero dovuto rimuovere quel masso dalla sede ferroviaria e ripristinare il binario e la linea aerea. In ogni caso l’Amministrazione comunale di Terracina aveva l’obbligo di acquisire, preliminarmente, alcuni pareri, il più importante dei quali era quello delle Ferrovie dello Stato circa la idoneità dei lavori eseguiti o da eseguire sulla tratta (e sul costone) per poter utilizzare la ferrovia”. 

"L'attenzione alla viabilità in provincia di Latina è uno dei temi su cui Azione ha sin dagli inizi puntato il proprio faro: dalla rete stradale (trattando opere come l'autostrada Roma-Latina, la Pedemontana, la Flacca ecc. ecc.) alla rete ferroviaria come il caso ormai ‘storico’ di Terracina, intendiamo proseguire su un lavoro di monitoraggio dei molteplici progetti incompiuti che negli hanno reso isolati i collegamenti sia all'interno che all'esterno della provincia causando così danni economici ai tanti settori su cui si potrebbe basare la crescita del nostro territorio. Su questo come Azione chiediamo al Governo tempi precisi e chiarezza sul progetto" concludono l’onorevole Valentina Grippo e il segretario provinciale di Azione Davide Zingaretti. 
 

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