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Sermoneta, tagli dei trasferimenti statali: le difficoltà del Comune

L'amministrazione: "Tra il 2009 e l'inizio del 2012 i contributi dello Stato e della Regione hanno subito un taglio di oltre 800mila euro. Serve coesione per superare il difficile momento"

I conti non tornano a Sermoneta. Anche il Comune pontino è costretto a fare fronte ai tagli ai trasferimenti statali che pesano come un macigno sulle casse dell’Ente.

Tra il 2009 e l’inizio del 2012 i contributi dello stato e della Regione al Comune di Sermoneta hanno subito un taglio di oltre 800.000 euro pari quasi al 50% - commenta l’amministrazione -. Inoltre, a bilancio già formato, durante il 2012 la Regione Lazio ha ridotto al del 66% i trasferimenti per il diritto allo studio nelle scuole dell’obbligo e del 55% i trasferimenti relativi alle funzioni fondamentali per i servizi sociali. Lo Stato ha imposto, durante il mese di novembre un ulteriore taglio di ai trasferimenti di quasi 70.000 euro”.

E, come se piovesse sul bagnato, “a ciò si deve aggiungere che la Regione, ormai in default tecnico, ha cessato di erogare somme su finanziamenti concessi per la realizzazione di opere pubbliche costringendo il Comune, per evitare azioni legali da parte delle imprese appaltatrici, a sopperire con le casse comunali ai pagamenti: quest’anno il Comune sborserà più di 800.000 euro di fondi propri per mancate erogazioni da parte della Regione Lazio”.

Appare inevitabile, anche se sembra non aver migliorato lo scenario, l’aumento della pressione fiscale. “In questi giorni – continua il Comune di Sermoneta - stanno arrivando nelle case dei cittadini le bollette Tarsu con gli aumenti rimodulati secondo le tariffe deliberate dal Consiglio comunale in fase di approvazione del bilancio di previsione 2012 e che nel 2013 secondo quanto imposto dal “Decreto Salva Italia” del Governo Monti conoscerà nuovi aumenti derivanti dall’obbligo di copertura integrale del servizio e di 0,30 centesimi a mq che andranno allo Stato. Purtroppo la maggiore pressione tributaria praticata non è servita, come dovrebbe essere, a migliorare la qualità dei servizi erogati ma a cercare di mantenere i servizi sin qui resi”.

“Il Bilancio è stato tagliato dove era possibile ma dobbiamo dare risposte certe alla popolazione in ogni settore - ha spiegato l’assessore al Bilancio Di Lenola -. Dietro gli asettici numeri del bilancio emerge chiaramente la visione di insieme che deve coniugare contenimento dei costi, sviluppo e crescita del territorio. Salvaguardare il diritto all'assistenza sociale, all'istruzione, alla salute è una priorità ed è nostro dovere dare delle risposte alla collettività. Prima che amministratori siamo cittadini di questa comunità che pagano le tasse, accompagnano i propri figli a scuola, che vivono la realtà che amministrano”.

E ancora: “il Comune si trova obbligato, per leggi o tagli imposti, ad aumentare la contribuzione dei cittadini per mantenere i servizi aperti, di contro lo Stato aumenta in maniera esponenziale la richiesta di sacrifici riducendo i posti letto negli ospedali, tagliando i fondi all’istruzione ed alla ricerca, abbandonando imprese e famiglie al loro destino minando, nei fatti, dalle fondamenta la coesione sociale”.

“Il Comune di Sermoneta sta facendo di tutto per aiutare i cittadini in difficoltà, che sempre più numerosi si rivolgono ai servizi sociali comunali. In questo particolare momento è necessario comportarci da comunità coesa, dobbiamo comprendere che i sacrifici che stiamo chiedendo sono l’unica via che ci permette, nonostante tutto, di mantenere in piedi un welfare che da altre istanze istituzionali è ormai negato. Ricordo in ultimo alle opposizioni che viviamo un’enorme emergenza sociale e che solo uniti, innanzitutto all’interno delle rappresentanze consiliari a cui chiedo di non cedere a derive inutilmente polemiche e populiste, potremo superare questi momenti difficili. So che queste mie considerazioni sono da loro comprese tant’è che proprio le opposizioni in fase di formazione del Bilancio 2012 non hanno presentato emendamenti modificativi al documento a loro proposto”, conclude Di Lenola.

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