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Teatro ai privati, Enrico Forte: "La cultura è un bene comune, si rischia un ritorno al passato"

Una proposta quella dell'assessore Antonella Di Muro che ha aperto la strada alle critiche dell’opposizione. Sul caso interviene il consigliere comunale e regionale del Pd. L'idea sarà discussa in un consiglio comunale

Il teatro D’Annunzio in gestione ai privati. La proposta era arrivata nei giorni scorsi nel corso di una commissione cultura da parte dell’assessore Antonella Di Muro. L’idea dovrà ancora essere messa nero su bianco e discussa in Consiglio ma il Comune sta già lavorando a un bando per assegnare la gestione del teatro ai privati già dalla prossima stagione.

Una proposta questa che ha aperto la strada alle critiche dell’opposizione. "Sulla vicenda del Teatro di Latina Lbc ha scelto ancora una volta di andare contro le promesse fatte in campagna elettorale facendo correre il rischio alla città di un ritorno al passato imitando le scelte della Giunta che li ha preceduti, e comunque senza avere il coraggio di fare una scelta significativa, delegando all'esterno le politiche culturali", ha dichiarato il consigliere regionale e comunale del Pd Enrico Forte.

"La cultura dovrebbe essere il Bene comune per eccellenza. Attraverso di essa si edifica l'identità di una comunità e si immagina la costruzione del futuro. Notiamo una grande contraddittorietà nelle politiche che Lbc intende proporre alla città: l'ultima scelta di affidare la gestione del teatro comunale ai privati, sottolinea un'inversione di tendenza rispetto ad una intera campagna elettorale e ad una impostazione politico-culturale che imporrebbe il primato e la salvaguardia del pubblico sul privato. Il Palazzo della Cultura attende da trent’anni un progetto di gestione, arrendersi e dire non possiamo essere autosufficienti è una sconfitta su tutti i fronti. L’Ente gestore dovrebbe essere creato dal Comune e partecipato dallo stesso. Questo farebbe di Latina il primo capoluogo del Lazio in grado di alzare la testa ed imporsi sul territorio regionale rivendicando la propria autonomia e identità”.

Crediamo, non solo a parole – prosegue il consigliere Forte - che la cultura debba appartenere a tutti i cittadini di Latina, e che l'offerta debba essere costruita attraverso un dialogo costante con le associazioni, con gli operatori del settore, con i talenti che la nostra comunità ci offre, ci sembra, ancora una volta che su questo tema non sia stato cercato nessun tipo di confronto né aperto preventivamente un dibattito.Crediamo che la gestione possibile dei nostri teatri, assicurata preventivamente la stabilità e la sicurezza delle strutture, sia necessariamente pubblica. L'interesse verso la Cultura, più volte rivendicato da Lbc, non si traduce quindi nel creare una impresa culturale ma nel cercarla al di fuori della città. Privatizzano un settore che deve condurre alla crescita culturale di una comunitá e stanziando solo 20.000 euro sul capitolo cultura del bilancio comunale”.

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