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Nasce Pro.la.b, a tutela della mozzarella di bufala laziale

Finalmente è realtà l'organizzazione costituita da Coldiretti e i produttori di latte di bufala di Latina e Frosinone. Obiettivi: tutelare gli allevamenti e valorizzare i prodotti

 La caratteristica di unicità è il ruolo preponderante dei produttori bufalini delle province laziali che, con il supporto della Coldiretti, intendono avviare una nuova fase per rendere possibile un nuovo scenario che possa portare il latte di bufala laziale a non dover subire penalizzazioni o, peggio, strumentalizzazioni, a causa di comportamenti che poco hanno a che fare con la trasparenza e la correttezza che da sempre sono qualità degli allevatori laziali che con passione e abnegazione ogni giorno, compreso le festività, dedicano corpo ed anima alle proprie realtà aziendali che danno reddito alle famiglie e ad un indotto davvero considerevole.


Si è giunti così a costituire l’organizzazione di produttori Pro.la.b. Il direttore della sede Coldiretti di Latina, Saverio Viola ed il direttore della sede ciociara, Paolo De Cesare, hanno inoltre ricordatoanche i numeri della nuova realtà produttiva. 55 imprese singole associate, 2 cooperative, 4 caseifici aziendali, oltre 300 i quintali di latte prodotti ogni giorno dai soci, 110 i quintali di latte trasformato dai caseifici aderenti alla nuova O.P. con oltre 35 quintali giornalieri di mozzarella prodotta.

Il direttore della sede Coldiretti di Latina, Saverio Viola ed il direttore della sede ciociara, hanno dichiarato che sono numeri significativi ed importanti quelli del settore bufalino laziale che rendono l’idea della grande azione di sinergia che Coldiretti ha saputo realizzare con gli allevatori delle province di Latina e Frosinone. " Qualche allevatore più esperto – ha detto Viola – si è commosso quando abbiamo siglato l’atto, aspettava da tempo un’azione di questo tipo per valorizzare e promuovere il latte di bufala prodotto nel Lazio."
. “Aggregare l’offerta dei prodotti agricoli, prima motivata dalla necessità di tutelare il reddito delle imprese agricole nel confronto con il mercato, e in particolare con l’industria di trasformazione e con la distribuzione, poi dall’obiettivo di creare filiera per garantire prodotti sempre più qualificati e sicuri per il consumatore" -hanno ribadito i due direttori.

Questo lo spirito dell’organizzazione dei produttori – ha commentato Aldo Mattia, direttore della Coldiretti del Lazio, auspicando per il Lazio un modello davvero nuovo di concertazione in questo ambito. Un punto di partenza e non certo di arrivo per raggiungere traguardi fin qui solo sognati a vantaggio dei consumatori e degli allevatori che sappiano premiare e rendere più limpida l’azione nella filiera della produzione e della commercializzazione nel Lazio”.

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