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Tares: ecco perchè diminuirla agli agriturismi

Coldiretti chiede la diminuzione della Tares per gli agriturismi pontini.

Tra le molte, per non dire innumerevoli tasse, tra poco arriva quella dell'immondizia. Per quanto riguarda la Tares, sulle aziende agricole per le attività agrituristiche, è la Coldiretti di Latina a dire la sua. L’associazione ha informato che manderà a tutti i sindaci della provincia pontina un invito ad esaminare alcuni aspetti relativi all’applicazione del tributo per aziende che al momento operano tra tantissime difficoltà. l Comune – spiega il direttore della sede della Coldiretti di Latina, Saverio Viola - disciplina l’applicazione del tributo con apposito regolamento comprendendo anche le eventuali riduzioni, previste dalla norma, per il recupero e per il compostaggio dei rifiuti, per le attività stagionali, per inferiori livelli  di prestazioni come la distanza dai cassonetti e la frequenza del ritiro.  
Spesso i regolamenti comunali per l’applicazione della Tares – continua Viola – assimilano, per analogia, l’agriturismo agli alberghi e ai ristoranti senza previsione di riduzioni in considerazione, non tanto della diversa natura dell’attività, che ricordiamo comunque è agricola per connessione, ma in virtù delle limitazioni operative imposte dalle norme regionali (giorni di attività, posti a sedere, posti letto, ecc) e, per quanto riguarda la ristorazione, l’obbligo di utilizzare materia prima aziendale con conseguente riduzione della produzione di rifiuti con particolare riferimento a confezioni e imballaggi. Altri comuni, viceversa, riconoscendo quanto sopra – argomenta ancora Viola - hanno inserito la categoria o la sottocategoria dell’agriturismo, con previsione di tariffe diverse o hanno inserito riduzioni percentuali rispetto a quelle stabilite per  alberghi e  ristoranti o inserito specifiche per gli agriturismi”.

Gli agriturismi e le loro attività sono demandate alla Regione che in merito ha legiferato con una Legger del 2006 (la n.14), che stabilisce come le attività di agriturismo deve essere esercitata sempre in complementarità con l’attività agricola che deve sempre rimanere l’attività principale. Gli agriturismi non possono superare gli 80 pasti giornalieri, utilizzando almeno il 35% dei prodotti provenienti dall’azienda stessa, e massimo 15% di prodotti non regionali, e infine non può ai essere superato il 50% di prodotti extraregionali; il numero massimo di posti letti è 50.

Anche i rifiuti vengono spesso inizialmente trattati in azienda. L’umido in molti agriturismi viene avviato al ciclo agricolo come alimento per animali o concimi. Ciò permette che vi sia un rapporto diretto tra l’evitare lo spreco e innalzare la qualità dei prodotti.

È anche tenendo presente tutto ciò che sempre la Coldiretti vuole sottolineare come queste strutture vadano tutelate e valorizzate in quanto stessi benefici avrò il territorio. Per tanto sempre il direttore Viola afferma: “  chiederemo  ai Sindaci, ai fini della corretta applicazione della normativa in vigore, che all'agriturismo vengano applicate tariffe differenziate per genere di attività o riduzioni percentuali rispetto alle tariffe previste per gli alberghi e ristoranti. Una iniziativa che in tutta Italia la nostra associazione agrituristica Terranostra che opera anche a Latina sta svolgendo e che in molte realtà ha trovato, fortunatamente, rispondenze positive nelle singole amministrazioni.”

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