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Latina, fuori dal “Picco” con l’onore delle armi. Il 20 sotto con la Triestina

Il campionato giunge al termine per il Latina: il verdetto (amaro) dice play-out. Appuntamento al 20 maggio con la Triestina dunque. Ritorno al "Nereo Rocco" in programma il 27

 

Purtroppo il Latina non c’è l’ha fatta: il suo destino in questa stagione verrà deciso alla lotteria dei play-out. Troppo difficile espugnare il fortino del “Picco” con un manipolo di giovani di belle speranze. Quando hai di fronte giocatori come Evacuo (15 gol in campionato per lui) Iunco, e Ighli Vannucchi, diventa tutto – inevitabilmente - più complicato. Eppure i nerazzurri ci hanno provato! Sono scesi in campo determinati e per niente impauriti dagli undicimila assiepati sugli spalti. Un gol da cineteca di Iunco ha reso tutto più semplice ai padroni di casa, questo va detto. Nei minuti antecedenti il gol i bianconeri hanno dovuto fare i conti con una formazione ben messa in campo, ostica e schierata a difesa della propria porta. Onore al Latina che esce dal “Picco” a testa alta, e con in mano – ahinoi - un biglietto di sola andata per i play-out.

 

UN BUON LATINA! POI ARRIVA “MAGIC” IUNCO … - Come si è detto: il Latina aveva iniziato bene la sua avventura al “Picco”, schierandosi ad hoc in campo e attutendo i primi attacchi di uno Spezia visibilmente emozionato per il traguardo della B a un passo. E il fattore psicologico stava subentrando, per i padroni di casa però, che in pochi minuti mettevano a referto ben 3 ammoniti: Pedrelli, Vannucchi e Bianco. Al 9’ ci provava il fantasista Vannucchi (dai prestigiosi trascorsi all’Empoli in serie A) con una punizione che rimbalzava beffarda davanti a Martinuzzi; non troppo deciso il portiere argentino che comunque bloccava in due tempi. Al 14’ spetta a “Kola” controbattere, ma proprio sul suo destro scoccato dalla distanza si materializzava il peggio: per il nigeriano sospetto stiramento (e relativa sostituzione con Martignago). Lo Spezia non trova spazi, si affida ai lanci lunghi che puntualmente vengono respinti dal fortino nerazzurro; anche il pubblico incomincia a scalpitare andando a pompare aria dentro i fischietti per disturbare la manovra ospite (ndr). Il Latina ci prova ancora coi tiri da fuori (Burrai al 20’), poi verso la mezz’ora Iunco incomincia a prendere la misure a Martinuzzi con una “bomba” scagliata da appena fuori area (parata in due tempi); un minuto dopo si fa pericoloso anche Evacuo con un colpo di testa. È il preludio al gol: Iunco addomestica un pallone scomodo fuori il vertice dell’area di rigore; tocco di testa e tiro di destro al volo senza far toccare il pallone a terra e senza vedere la porta (roba da far venire il magone al miglior Shevchenko in un Milan-Juventus 2-2 di qualche anno fa, ndr). Il “Picco” esplode , e il Latina si fa piccolo piccolo. Al 45’ Evacuo raddoppia allungando la "zampa" da calcio d’angolo, e i 3 punti sono quasi in cassaforte.

TRIS VANNUCCHI, POI IL TRIPUDIO - Nel secondo tempo lo Spezia triplica subito con Vannucchi (all’8’) che ringrazia sentitamente la poco accorta difesa pontina. Davvero troppo invitante l’autostrada apertasi per vie centrali … Il fantasista finisce poi la corsa al limite dell’area e lascia partire un destro imprendibile che si conficca a fil di palo alla destra di Martinuzzi. Poi gli spezzini addomesticano le sparute sfuriate dei nerazzurri che ci provano dalla distanza con gli sterili tiri di Burrai e Ricciardi. Al 39’ un gran sinistro di Bernardo da fuori area impegna Russo che devia in angolo, e nulla più; si attende solamente il triplice fischio dell’arbitro tra i cori dei tifosi che pian piano si fanno sempre più roboanti. È festa per lo Spezia, festa grande, mentre Il Latina esce dal “Picco” con la testa già alla Triestina.

 

L’ANALISI: “KOLA” ABBANDONA, MATUTE L’ASSENZA CHE PESA!  – La partita di ieri, alla fine, si è rivelata una pratica semplice da sbrigare per lo Spezia neo promosso in serie B (a proposito auguri). I nerazzurri hanno fatto il possibile al cospetto di una squadra esperta, e nonostante le defezioni.

Sanderra manda in campo un 4-3-3 di belle speranze, ma collaudato! Con Bernardo a guidare l’attacco affiancato dalle frecce Falzerano e “Kola”. Proprio il nigeriano ha dovuto abbandonare il campo dopo 14’ di gioco, e questo ha scompaginato non poco i piani offensivi di giornata dei nerazzurri. In più a centrocampo non si è visto Matute … Il recupero del camerunense sembrava nell’aria, poi il “colored” ha dato forfait (e si spera in un pieno recupero per i prossimi impegni con la Triestina). Matute è un giocatore imprescindibile per il gioco del Latina (tanta corsa e tanta sostanza); nelle ultime due uscite Sanderra ha sopperito alla sua assenza arretrando Fossati, ma è stato un ripiego che non ha dato buonissimi frutti (poche verticalizzazioni per il gioiellino “made in Milan”, molta l’inconsistenza fisica). Sul fronte difesa Bene Andrei Agius. Il maltese nel girone di ritorno si è letteralmente sbloccato, dopo aver passato un lungo periodo in naftalina (tra panchine ed esclusioni); autoritario e preciso nei contrasti e con poche sbavature, praticamente sbocciato. Ieri, dopo l’ingresso di Burzigotti, si è addirittura posizionato davanti la difesa senza sfigurare.

I SOLITI PROBLEMI OFFENSIVI - La nota dolente è l’attacco, vero e proprio leit motiv al negativo della stagione nerazzurra. Dopo l’uscita di “Kola” ieri è subentrato Martignago (12 presenze e un gol in questo campionato per lui, ndr) senza colpo ferire; Bernardo si è dato da fare come sempre, ma anche per lui la porta è lontanissima. Vista la continuata assenza di Jefferson, il gioco del Latina è diventato - nel corso delle giornate - un gioco corale, affidato prettamente alla mobilità di giocatori come Giacomini, “Kola”, Falzerano, e Bernardo (uomo sponda). E tra questi il miglior marcatore è “Kola”, con sole 3 reti all’attivo (Jefferson, fuori da tempo immemore, ne ha collezionate ben 9). Contro la Triestina occorrerà prima di tutto recuperare i pezzi pregiati (Matute e ”Kola”); e con un Jefferson ancora non al top, si dovrà puntare su questo gioco corale e dinamico per avere la meglio degli alabardati: la missione è possibile.   

 

 

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