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Giovedì, 18 Aprile 2024
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Carpi-Latina 2-1, le pagelle: Brosco e Angelo, giornata no

Partita negativa dell'esterno, poco incisivo e piuttosto impreciso. Male anche il difensore, profondamente a disagio contro Mbakogu. Il regista e l'attaccante, gli ultimi ad arrendersi

Terzo k.o. di fila per il Latina e seconda sconfitta per il tecnico Breda sotto la cui guida, il pontini non riescono ancora a rialzarsi dalla crisi in cui sono sprofondati. Serve una scossa, una reazione ben più corposa e cattiva di quella appena abbozzata nel secondo tempo della sfida di oggi contro il Carpi. Pontini vogliosi, intraprendenti, ma poco lucidi negli ultimi 15 metri, e totalmente incapaci di impensierire Gabriel. Serve un altro Latina, e occorre che Breda lo ritrovi quanto prima.

LATINA (3-5-1-1) Farelli 6,5; Brosco 4,5 (22’st Paolucci 5) Cottafava 5,5 Dellafiore 5,5; Angelo 5 (17’st Milani 6) Bruno 5,5 Viviani 6,5 Valiani 5,5 (1’st Pettinari 5) Bruscagin 5,5; Crimi 5 Sforzini 6,5. A disposizione: Spilabotte, Petagna, Ashong, Mangni, Almici, Ricciardi. All. Breda 5

Farelli 6,5 – I penalty di Mbakogu non li neutralizzi neanche giocando con due portieri. Ha il merito di tenere in partita i suoi con un paio di interventi di qualità

Brosco 4,5 – Mbakogu ha vita facile con lui, che non lo riesce a contenere neanche per scherzo. E il fallo da rigore, anche se concesso da Pairetto con eccessiva indulgenza, c’è, ed è alquanto ingenuo (22’st Paolucci 5 – Entra per dar peso all’attacco nel forcing finale, quando il Latina spedisce parecchi palloni alti. Ne avesse beccato uno. Una sola conclusione, al volo di sinistro, ma debole e innocua per Gabriel)

Cottafava 5,5 – Soffre di meno rispetto ai compagni, anche perché non deve fronteggiare i velocisti del Carpi. Non naufraga, ma neanche regala una prestazione da incorniciare

Dellafiore 5,5 – Evita il tracollo a differenza di Brosco, ma soffre le incursioni di Pasciuti. Parzialmente salvato dalla presenza di Bruscagin

Angelo 5 – Flop totale. Si presenta due volte al cross e piazza due cross da registrare e passare alla Gialappa’s band. Breda lo richiama dopo un’ora, e nessuno se ne dispiace più di tanto (17’st Milani 6 – Senza infamia né lode)

Bruno 5,5 – Pronti via, tira una randellata che meriterebbe il giallo. Perdonato da Pairetto, ricomincia a correre e far densità in mezzo. Meglio come interno di quantità, che come metodista. Ma non è ancora il Bruno della scorsa stagione

Viviani 6,5 – Lo sguardo sconsolato dinanzi all’ennesima punizione ribattuta, fotografa alla perfezione questo primo segmento di stagione del Latina. Poco fortunato sui piazzati che nella scorsa stagione erano una preziosa risorsa. Ha il merito di crederci fino alla fine, peccato che in molti frangenti, faccia il predicatore in una platea di sordi

Valiani 5,5 – Una paio di incursioni finite con un tiro ribattuto. Poco più. Dura un tempo, poi il cambio per infortunio (1’st Pettinari 5 – A lui Breda chiede imprevedibilità e le giocate in grado di spaccare la partita. Va nascondendosi, e a parte il momento in cui viene annunciato il suo ingresso in campo, si fa fatica a vederlo in campo)

Bruscagin 5,5 – Tiene la posizione, spingendo giusto quando serve. Ma non è un terzino di spinta, e non è neanche mancino. I pochi cross effettuati di destro, sono dei passaggi ai difensori avversari

Crimi 5 – Primi minuti buoni, in cui sembra poter proporre qualche buona giocata con Sforzini. Fuoco di paglia. Si spegne subito dando vita alla tipica partita insipida

Sforzini 6,5 – Sfata il tabu degli 11 metri, dopo che i pontini avevano sbagliato i due precedenti a Vicenza e contro il Bologna con Paolucci e Crimi. Lotta come un dannato, credendoci anche sui palloni imprendibili, sulle azioni impossibili. Se gli altri attaccanti avessero la sua stessa cattiveria, forse il Latina non sarebbe così in crisi

Breda 5 – Al di là delle scelte tattiche (il 3-5-1-1 regge mezz’ora, e comunque sembrava un modulo più votato alla ricerca del punto e nulla più), si registra ancora una squadra poco carismatica, oltre che incapace di fare un tiro in porta degno di nota. Serve tanto lavoro, soprattutto sulla testa 

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