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Sfida alla vetta mai violata in inverno, Nardi in volo verso il Narnga Parbat

L'alpinista pontino è partito nel pomeriggio di oggi dall'aeroporto di Fiumicino verso il Pakistan per la sua nuova sfida alla "Regina delle Montagne": la scalata in inverno. Per il 1 gennaio 2015 previsto l'arrivo al Campo Base

Ormai è tutto pronto per la nuova sfida che Daniele Nardi lancerà alla “Regina delle Montagne”: la scalata del Nanga Parbat in inverno, un impresa ancora mai riuscita.

Nel pomeriggio di oggi l’alpinista pontino ha lasciato l’Italia per iniziare il suo viaggio verso il Pakistan: “un ultimo controllo ai bagagli, più di 250 chilogrammi di attrezzatura utile per arrivare in vetta. Comprate decine e decine di barrette energetiche per sopperire al cibo assente durante i giorni della scalata. Abbandonato il cellulare, che rimarrà a casa per più di due mesi. Consegnate le chiavi dell’automobile” e tutto è pronto per la nuova avventura: Nanga Parbat 2015.

“L’ultimo giorno prima della partenza – afferma Daniele Nardi a pochi minuti dal volo – ci si concentra sull’attrezzatura. Mentalmente ripercorri ciò che accadrà una volta arrivati in Pakistan. Riapri tutti i bauli, riordini l’attrezzatura, fotografi tutto affinché uno abbia la certezza di ciò che deve arrivare. Ultimi ritocchi ai bagagli: un fornellino in più e un altro paio di guanti possono essere utili a quelle temperature (- 60 gradi centigradi). Chiusi i bauli si chiude un capitolo importante di mesi di preparazione. Si deve solamente prendere il volo ed arrivare ai piedi del Nanga Parbat per iniziare a scalare”.

Daniele Nardi, insieme a Roberto Delle Monache (alpinista – assistente alle riprese) e Federico Santini (Videomaker)  arriveranno con volo diretto a Jeddah (Arabia Saudita) per poi ripartire domani mattina (domenica 28 dicembre) per Islamabad. Una volta arrivati nella capitale pakistana sono previsti alcuni spostamenti in jeep per poi arrivare al Campo Base il primo gennaio 2015 dopo aver camminato per quattro giorni nei sentieri stretti ai piedi del Nanga Parbat.

“Arrivati al Campo Base per il primo giorno del nuovo anno – afferma Daniele Nardi – ci prenderemo due settimane per far abituare il nostro corpo alle basse temperature e all’altitudine (circa 4.000 metri sopra il livello del mare). Dal quattordici/quindici di gennaio saremo pronti per il tentativo di scalata. A quel punto non ci resta che attendere una finestra sufficientemente ampia di bel tempo per poter iniziare la vera e propria scalata alla vetta”.

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Una buona notizia arriva intanto dal Pakistan: il tempo sul Nanga Parbat sembra abbastanza buono. Proprio mentre stanno partendo lì, ad 8.126 metri, il tempo è incredibilmente favorevole per un eventuale tentativo. “Le sensazioni sono molto buone – afferma Daniele a Fiumicino mentre imbarca gli ultimi bagagli firmati Salewa -. Mi sono allenato bene, il fisico ha risposto ottimamente ai carichi di lavoro. Quest’anno, a differenza dei due precedenti tentativi, ho curato molto di più l’alimentazione e la respirazione. Se a tutto ciò aggiungiamo le notizie positive che ci giungono dal meteo e il fatto che questa volta ho un team di professionisti di alto spessore che mi affiancherà nel tentativo di questa impresa, non posso che partire consapevole delle nostre forze e con uno spirito altamente positivo”.

Oltre all’attrezzatura tecnica indispensabile alla scalata, Daniele porterà con se 3 bidoni pieni di scarpe donati da Guido Saccardi ai bambini pakistani, l’Alta Bandiera dei Diritti Umani ed il gagliardetto del CAI di Tivoli che ha voluto salutare Daniele ed il suo team prima della partenza.
Daniele Nardi, Roberto Delle Monache e Federico Santini in Pakistan troveranno Elisabeth Revol e Tomek Mackiewicz con cui completeranno il gruppo di spedizione che tenterà la scalata invernale del Nanga Parbat.

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