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Nuova sfida al Nanga Parbat, Daniele Nardi presenta la sua spedizione

L'alpinista pontino per la terza volta tenta la scalata della "Regina delle Montagne". La spedizione dal sottotitolo "Gli Astronauti Moderni", perché "L'uomo è andato sulla Luna ma mai d'inverno sul Nanga Parbat

L'uomo è andato sulla Luna ma mai d'inverno sul Nanga Parbat”. Questo il senso profondo del progetto di Daniele Nardi che nei giorni scorsi a Roma ha presentato la sua prossima spedizione: “Nanga Parbat Winter Expedition 2014-2015”.

“Gli Astronauti Moderni” è il sottotitolo della spedizione: l’esplorazione, la curiosità, il mettersi in gioco con se stessi e capire quali sono i limiti umani, sono queste tutte le caratteristiche che accomunano gli astronauti partiti per lo spazio infinito e gli alpinisti che vogliono raggiungere vette mai toccate prima d’ora in stagione invernale. Ma legare questa spedizione alla “semplice” conquista della vetta sarebbe un discorso limitante, per l’alpinista pontino si parla di un sogno che si vuole trasformare in realtà: c’è la passione, la storia, la leggenda di Mummery, la difficoltà nello scoprire una via nuova sul versante Diamir, c’è la pericolosità del Nanga Parbat. Poi c’è l’inverno Himalayano con i suoi -50 gradi centigradi, con le sue bufere di neve con venti a più di 100 km/h. Dietro questa esperienza c’è un’idea di vita, di scalata. Niente ossigeno, niente aiuto, niente corde fisse. Si sale solamente con la forza delle mani e della mente. Tutto questo è e sarà Nanga Parbat 2015.

Il Nanga Parbat è considerata "La regina delle Montagne" in quanto la sua difficoltà l'ha resa famosa nel tempo. A differenza di altre spedizioni che hanno tentato la scalata del Nanga Parbat in stile classico, cioè con posizionamento di campi e corde fisse per la scalata, l’obiettivo di Nardi è quello di scalare gli 8126 metri portando con se dal basso tutto il materiale necessario per la scalata, senza posizionare corde fisse e senza alcun aiuto esterno.

“Arrivare in vetta è il nostro obiettivo – afferma Daniele Nardi -. Sono al mio terzo tentativo in invernale. Siccome si tratta di un’impresa mai riuscita a nessuno non ci sono libri su cui studiare, video da visionare o documenti da cui prendere spunto. Il Nanga Parbat in inverno va studiato da vicino, senza filtri. Bisogna conoscerlo, bisogna studiarlo. Le previsioni metereologi sono solo la base per tentare la scalata ma ci dovremmo affidare ai nostri occhi, alle nostre sensazioni per tentare di arrivare in vetta. Le esperienze passate sono servite proprio a questo. Porterò con me questo bagaglio di esperienza affinché il sogno di una vita si trasformi in realtà”.

Dopo il tentativo di scalata in solitaria dello scorso anno, Daniele Nardi ha deciso di creare un gruppo di alpinisti esperti per perseguire questa nuova impresa. Saliranno con Daniele, la francese Elisabeth Revol, compagna del primo tentativo in invernale risalente all’anno 2013; l'esperto alpinista polacco Tomasz Mackiewicz e l'abruzzese Roberto Delle Monache.
Insieme alla squadra di alpinisti partirà il cineoperatore Federico Santini per realizzare un documentario, che sarà prodotto dalla SD Cinematografica, che racconti l’esperienza di Daniele Nardi sul Nanga Parbat.

GLI INTERVENTI - Durante la conferenza stampa, moderata da Daniele Moretti (caporedattore di Sky TG 24) sono intervenuti Paolo Masini (Assessore allo Sviluppo delle Periferie, Infrastrutture e Manutenzione Urbana del Comune di Roma), Michela Di Biase (Presidente Commissione Cultura e Politiche giovanili – Comune di Roma) ed Eleonora Della Penna (Presidente della Provincia di Latina) che hanno sottolineato l’importanza di avere un profilo sportivo così alto e inconsueto per il centro Italia. “Le imprese di Daniele devono essere un esempio per i giovani che, nella vita, non riescono a scalare e superare le difficoltà quotidiane” ha affermato Eleonora Della Penna.
"Le imprese di Daniele hanno dell’incredibile e insegnano a tutti noi che raggiungere la vetta non è la cosa più importante ma sono le difficoltà superate durante il percorso (della montagna come quella della vita) a rendere speciali le sue spedizioni” ha commentato invece Dario Ricci (giornalista di Radio24 e coautore del libro “In vetta al mondo”) che l’alpinista pontino ha voluto al suo fianco durante la presentazione della spedizione.

Infine hanno voluto dare il loro saluto e testimoniare la loro vicinanza anche Stefano Ardito (Giornalista e fotografo, profondo conoscitore dell’alpinismo) Fernando Di Fabrizio (Alpinista e Presidente della Coop Cogecstre e Direttore della riserva naturale regionale Lago di Penne), Maria Elena Martini (Presidente Associazione Arte e Cultura per i Diritti Umani Onlus) e Fulvio Vicerè (Presidente AVIS della Regione Lazio) che molto stanno facendo per divulgare, insieme a Daniele, un messaggio di pace e solidarietà.
Daniele Nardi, dal 2009, è Ambasciatore per i Diritti Umani nel mondo avvalendosi del 29° Diritto di  “Responsabilità” e porterà con se, sulle vette del Nanga Parbat, l’Alta Bandiera dei Diritti Umani firmata da centinaia di bambini di tutta Italia.

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