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Sfida al Nanga Parbat: giunto al Campo Base Daniele Nardi prepara l’impresa

Arrivato al Campo Base l'alpinista pontino prepara la scalata, in solitaria, alla vetta mai violata in inverno. "Sono a 5200m e mi sento bene fisicamente che mentalmente" commenta sul suo blog

È arrivato al campo base. Procede senza intoppi il periodo di acclimatazione verso il Genalo Peak per Daniele Nardi partito per la sua sfida più grande: la scalata invernale e in solitaria del Nanga Parbat, uno dei più difficili 8mila e mai violato proprio in inverno.

L’avventura dell’alpinista di Sezze, che già lo scorso anno aveva tentato l'impresa poi fallita, è raccontata passo passo sul blog di Daniele Nardi (mountainblog.it/danielenardi) da dove arrivano proprio le prime informazioni dopo l’inizio dell’avventura.

“L’altro ieri è stata una giornata stupenda di salita veloce verso il Ganalo Peak, con gli sci ai piedi arrivo in poco più di un ora sui 4600m nel punto del primo giorno di Campo base e della prima salita” si legge in un post di ieri sul blog di Nardi.

“Giunto all’inizio del vero ghiacciaio – continua - mi sono reso conto che rispetto all’anno scorso è tutto cambiato; il ghiaccio è più ripido e con molti crepacci, impiego un po’ di tempo per trovare la strada nel dedalo dei crepacci.

Alla fine decido di salire fino alla sua sommità - racconta -, evitando paretine di ghiaccio, girando intorno ai crepacci e saltandone altri. Arrivo fin su, dove un serracco alto come un palazzo mi ferma. La prossima volta, saltando dei serracchi crollati potrò prendere il canale che porta sulla cresta che iniziammo l’anno scorso e non finimmo.

Ottimo risultato! – conclude - Sono a 5200m e mi sento bene fisicamente che mentalmente”.

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